Per l’isola d’Elba come per tutta l’Italia che ne è particolarmente ricca tale da essere al primo posto nel mondo, i beni culturali, se valorizzati, possono rappresentare il “petrolio”.
La fruizione è solo uno step (passo) della valorizzazione perché di essa fanno parte recupero, restauro, manutenzione, promozione, ecc.
Creare parchi naturalistici,minerari,agrari ecc. e magari anche culturali non mi sembra la risposta migliore visti sia i limiti della loro gestione assai burocratica spesso associata ad inefficienza, incapacità e politicizzazione sia il costo del loro mantenimento in termini di spesa pubblica.
Bisogna pensare a strutture di gestione più snelle ed economiche che, nel caso dei beni culturali, potrebbero essere uffici del ministero dei beni culturali distaccati sul territorio o l’uso delle soprintendenze per la loro gestione anche amministrativa e non solo scientifica.
In una prospettiva da tutti auspicata di un turismo per tutto l’anno sull’Elba, la fruizione dei beni culturali si
inserisce a pieno titolo.
Dicendo questo penso, ad esempio, al turismo crocieristico richiamato per tutto all’anno all’Elba da percorso tematici (a piedi, in bicicletta, in moto, in pullman) sui beni culturali sparsi sul territorio.
Per spiegarmi meglio faccio riferimento alla fruizione di due beni culturali noti: la villa delle Grotte e il castello del Volterraio.
Fruizione della villa romana delle Grotte (inserito in un percorso romano)
Quello che si sta facendo è buona cosa: fruizione di un sito archeologico che è stato sempre chiuso.
Ma è una fruizione solo estiva pensata e organizzata solo per questo periodo.
In funzione di un turismo per tutto l’anno, e non solo in questa funzione, questo sito va riportato alla luce in tutto il suo splendore. Con ciò intendo dire che vanno ripresi gli scavi archeologici iniziati dal prof. Monaco nel secolo scorso, e riportare così alla luce quanto ancora non si vede perché giace sotto terra.
Questa è davvero una priorità per una valorizzazione non solo culturale del sito.
Fruizione del castello medioevale del Volterraio (inserito in un percorso medioevale)
Faccio parte di quegli elbani residenti che attendono di poter visitare l’interno del castello che è stato sottoposto a restauro conservativo finalmente attuato dalla proprietà dopo molti anni dall’acquisto.
Ho visto solo il restauro conservativo attuato all’esterno,sulle mura perimetrali e sulle strutture per l’ingresso. Ho espresso osservazioni e critiche su come questo restauro è stato eseguito: ampio uso di malta e uso di ponte fisso anziché levatoio per entrare (www.elbareport/arte-cultura/item/21290).
Ora vengo a sapere che la fruizione e cioè la visita al castello potrà avvenire solo con guida del parco.
E’ questa una fruizione parziale :l’accesso ad un bene culturale deve essere aperto e possibile a chiunque
con guida del parco e non del parco, e senza guida,personalmente.
L’attuale modalità di godimento, fruizione prevista dalla proprietà, il parco nazionale dell’arcipelago toscano, è pertanto del tutto insufficiente.
Marcello Camici