Il 7 luglio 1859 il gonfaloniere di Rio, Angioletti, è preoccupato e scrive al governatore dell’Elba:
“Comunità di Rio
Al Sig. Cav. Governatore Civile e Militare dell’Elba Portoferraio
Ill,mo Signore
RISERVATA
Con mia Officiale dè 2 luglio corrente trasmettevo a VS Il.ma la Deliberazione di questo Consiglio Generale emessa per la unione della Toscana ed il Regno Italico di S. M. Vittorio Emanuele II e l’indirizzo a stampa avente lo stesso oggetto. Non essendomene stato accusato il ricevimento io debbo nuovamente pregarla a voler avere la bontà di accusarmelo, per mia quiete, trattandosi di un affare di tanta importanza.
Ho l’onore frattanto di segnarmi con la più distinta stima ed ossequio.
Di VS Ill.ma
Rio lì 7 luglio 1859
Dev.mo Serv.re
Angioletti”
(affari generali del governo dell’isola d’Elba 1859-1860.Doc 101-260.Carta 260. Archivio storico comune Portoferraio)
Angioletti sente la responsabilità di rappresentare tutta quanta la popolazione di Rio che a grandissimia maggioranza ha votato per l’annessione della Toscana al Piemonte.
Siamo in pieno svolgimento della seconda guerra d’indipendenza italian . Si sta andando verso una tregua che di lì a qualche giorno (11 luglio) porterà all’armistizio di Villafranca tra Napoleone III imperatore francese e Francesco Giuseppe, imperatore austriaco.La guerra ha fatto morti e feriti. Per questi ultimi si mobilita la città di Portoferraio raccogliendo pezze e fasce.
Così scrive il gonfaloniere di Portoferraio:
“Al Sig. Cav. Colonnello
Governatore Civile Militare
dell’Elba
Lì 9 luglio
Fila e pezze per i feriti nella guerra di indipendenza
Le rimetto una cassa di legno contenente le 60 Fila e le 80 Pezze e fasce raccolte dalle Sig,re Collettrici in
questa Città da servire per uso dei feriti nella Guerrra della Indipendenza Italiana pregandola a volersi compiacere inviarla a luogo del destino
Squarci“
Le “Signore Collettrici” sono quelle che il gonfaloniere, circa una ventina di giorni prima, in qualità di presidente della commissione diretta a raccogliere offerte per la guerra dell’indipendenza, aveva prescelto pregandole ed invitandole “a volersi adoperare con zelo e perseveranza a raccogliere oggetti e pecunia, sapendo ( ) che alla preghiera dettata dal labbro femminile e patriottico niuno potrà negare l’obolo alla Patria che invoca aiuto ad ogni suo figlio in così supremo momento”.
Questi in nomi: Marianna Bigeschi nata Mazzinghi, Anna Montelatici, Marianna Bigeschi nata Puccini, Domenica Daddi, Elvira di Luigi Damiani, Eloisa Foresi.
(Copialettere del gonfaloniere Portoferraio dal dì 22 maggio 1859 al dì 5 dicembre 1860.Anno 1859.N° 129. Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici