L’ALBA DELL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ELBA (1859-1860)
Con l’armistizio di Villafranca termina la seconda guerra per l’indipendenza d’Italia lasciando molte questioni aperte tra cui il destino dei governi provvisori nati nell’Italia centrale come quelli di Toscana, Modena, Parma.
Tra questi governi nasce una Lega degli Stati italiani con lo scòpo di A) difendere gli ideali della causa italiana (indipendenza e unità d’Italia), in cui molto operò la Societa Nazionale italiana e la Biblioteca Civile dell’Italiano, B) impedire la restaurazione dei vecchi governi.
I volontari che hanno combattuto nell’esercito franco-sardo contro gli austro-ungarici ritornano nei loro stati di origine.
Il governo toscano è ora impegnato alla accoglienza del ritorno di questi reduci dalla Lombardia e dà le direttive alle autorità pubbliche. Molti di questi reduci infatti non si erano ancora decisi ad arruolarsi nell’esercito regolare toscano,molti vagavano oziosi per le città e per le campagne e Ricasoli li invita ad
arruolarsi o a deporre le divise militari sotto cui hanno combattuto.
C’erano insomma problemi nell’esercito toscano legati anche al fatto che il ministro della guerra si era dimesso e non era ancora stato sostituito.
Tali direttive per i volontari reduci arrivano anche all’Elba, al governatore,massima autorità civile e militare dell’isola.
“Governo Civile e Militare
Livorno
Al Sig. Cav. Colonnello
Governatore dell’Elba
Portoferraio
Ill.mo Signore
E’ desiderio del Governo della Toscana che i volontari Reduci dalla Lombardia sieno caldamente invitati a riprendere le armi onde accrescere la forza del nostro Esercito,nel quale conserveranno i gradi che avevano in quello Piemontese.
La causa della Indipendenza Italiana che ha trionfato in Lombardia (1) pende ancora incerta nell’Italia Centrale, quindi chiunque si risolva a raggiungere oggi l’esercito toscano che difende sul Po la Lega degli Stati Italiani ed avvalora con le armi i voti espressi dai Rappresentanti del Paese non fa veramente che
proseguire la Guerra per la quale si mosse.
Alla testa del nostro esercito trovasi il prode General Garibaldi il quale è a tutti garanzia della buona condotta militare e dei fini cui l’esercito stesso à destinato. Ove per latro i volontari reduci dal campo non si decidano a farvi ritorno vuole il Governo che spogliato l’uniforme e qualunque altro distintivo militare si tenghino tranquilli alle case loro, e riprendano le abbandonate occupazioni.
VS Ill.ma si compiacerà fare e procurare che sieno fatte ai militi volontari di codesta Isola gli eccitamenti,avvertenze ed ingiunzioni nel senso preindicato e porgermi a suo tempo categorico riscontro.
Di che in attenzione godo ripeterle i sensi della mia più alta stima
Lì 3 settembre 1859
Il Governatore
Annibaldi Biscossi”
(Affari generali del governo dell’isola d’Elba 1859-1860.Doc 15-100. Circolari da 1 a 42.Circolare n 36.Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici
1) La causa dell’indipendenza italiana ha trionfato in Lombardia perché con l’armistizio di Villafranca la Lombardia passa dal dominio austriaco a quello del Piemonte di re Vittorio Emanuele II. Fu un trionfo solo parziale poiché l’alleanza tra Piemonte e Francia che aveva sostenuto la seconda guerra per la indipendenza d’Italia prevedeva la cessione anche del Veneto. Tutto ciò provocò l’ira di Cavour che si dimise da presidente del consiglio del regno sardo-piemontese.