O bravo Marini! La città dovrà esserti grata per quello che definisci un “ritrovamento culturale importantissimo”: gli affreschi nei palchetti del Teatro napoleonico. Potevi limitarti a darne notizia, ma, preso da un attacco improvviso di protagonismo come spesso ti succede e accecato dal tuo insopprimibile spirito polemico, (in psichiatria si parlerebbe di disturbo ossessivo e compulsivo!!) definisci la decisione assunta, di far emergere tutti gli affreschi, addirittura “coraggiosa” e non perdi l’occasione di accusare “la sinistra” di non aver mai effettuato opere di manutenzione del Teatro in “30 anni di utilizzo” e, ancor peggio, di aver gettato “sopra la cultura un secchio di vernice “.
Ci permettiamo di farti presente, prima di tutto, che il Teatro finalmente restaurato, fu aperto al pubblico nel settembre del 1997. Siamo nel 2017, Marini, quindi non sono passati 30 anni dalla inaugurazione, ma 20. E in questi 20 anni per più di 8 il Comune non è stato guidato dalla “sinistra”, ma dalla “destra”. Da più di 3 anni, poi, tu ricopri la carica di Assessore alla cultura. Bene, non ci sembra che in questi 3 anni il Teatro sia stato oggetto da parte tua di particolare attenzione. L’unico intervento, diciamo pure di manutenzione, è stato quel bruttissimo intonaco in cemento realizzato, circa due anni fa, in platea.
I lavori di restauro che la “sinistra” ha avuto il merito di avviare e concludere sono stati eseguiti sulla base di una progettazione sempre concordata con la Soprintendenza di Pisa. Il ripristino degli stucchi e delle decorazioni è stato effettuato da Ditte specializzate scelte da elenchi forniti dalla stessa Soprintendenza che, prima di decidere ogni tipo di intervento, fece eseguire da una Ditta specializzata sei “saggi” su ogni superficie interna. Dai saggi eseguiti tornarono alla luce i vecchi disegni. Dobbiamo anche farti presente che la Soprintendenza controllava costantemente l’esecuzione dei lavori, con visite settimanali di un suo funzionario, l’Arch. Mario Ferretti, e per i palchetti dispose, anzi impose di “ridipingere” le decorazioni in quanto quelle originarie furono giudicate irrecuperabili, anche a seguito di interventi effettuati, all’inizio del secolo scorso, sulle pareti divisorie dei palchetti che ne avevano ridotto la superficie, “tagliando” perciò il decoro a panneggio, per favorire una migliore visione del palcoscenico!!! Puoi avere conferma di quanto affermiamo dall’Arch. Leonello Balestrini, allora Direttore dei lavori, che magari avresti dovuto interpellare prima, risparmiandoti così questa miserevole polemica!!!! Dunque nessuna “vernice” fu usata da irresponsabili Amministratori di sinistra. Non ci siamo mai permessi di intervenire sul Teatro affidandoci a “muratori improvvisati” scelti dalla Cosimo de’ Medici, non sappiamo bene con quale rapporto di lavoro e come retribuiti e senza preventivamente interpellare la Soprintendenza.
Accusi,in sostanza, la sinistra di non aver saputo valorizzare il patrimonio storico di Portoferraio, ma poi, contraddicendoti, dichiari che la scoperta degli affreschi rappresenta “un nuovo importante tassello che si aggiunge al già ricco patrimonio culturale della città”. Ma quel ricco patrimonio, caro Marini, chi lo ha recuperato nel tempo?
Rinfrescati un po’ la memoria. Scoprirai forse che sono state proprio le Amministrazioni di sinistra che, oltre a restituire alla città, dopo più di 40 anni di disastroso abbandono, il Teatro napoleonico, hanno programmato, progettato e realizzato importanti lavori di recupero del patrimonio storico comunale. Quelle Amministrazioni di sinistra sono riuscite ad abbattere il muro posto all’altezza della vecchia caserma dei Carabinieri, con la scritta “Alt zona militare” consentendo così l’accesso al sito archeologico e alla Torre della Linguella ed hanno allestito, nei locali liberati dal vincolo militare, un museo; hanno trasformato la vecchia Caserma De Laugier, semidistrutta dai bombardamenti dell’ultima guerra, in un centro culturale dotato di una biblioteca, di una pinacoteca, di sale per convegni e, in ultimo, di una confortevole sala cinematografica; hanno reso accessibili da Via Guerrazzi tutti i bastioni medicei, hanno ottenuto dallo Stato e restaurato il Forte Falcone; hanno eliminato il degrado in cui versava da epoca immemorabile il Forte inglese (ora perennemente chiuso!!!); hanno recuperato la sala della Gran Guardia; hanno creato un Centro per le arti visive e figurative, la Telemaco Signorini, eliminando la bruttura di un magazzino comunale ubicato proprio nella Calata medicea.
C’è ancora tanto da fare per valorizzare il nostro patrimonio, peraltro accresciuto dal recente trasferimento nella proprietà del Comune di alcuni immobili come l’Arsenale delle Galeazze. Anziché continuare ad accusare “la sinistra” di ogni malefatta, sarà bene che la tua Amministrazione ci faccia finalmente conoscere quali idee ha, quali progetti intende mettere in cantiere e quali risorse intende impiegare per realizzarli.
Paolo Andreoli - P.D. Portoferraio