«Elba Book è un abito su misura per Rio nell’Elba – ha esordito il sindaco Marco Corsini – Il paese, infatti, ha una vocazione storica per diventare un borgo culturale. I libri sono uno strumento di crescita e di conoscenza, che permettono di acquisire identità e autonomia; senza tralasciare il significato dell’indipendenza degli editori che ospitiamo, nella quale si amplifica la libertà di pensiero. Il rapporto tra il lettore e il libro cartaceo è fisico e necessario; è un mezzo di formazione costante. Spero proprio di partecipare alla prossima edizione del festival».
L’impegno del sindaco si è manifestato ieri sera, durante l’apertura dei lavori, in un momento in cui il Comune di Rio sta vivendo la riunificazione della parte alta con la sua marina, e le aspirazioni culturali si stanno dimostrando uno strumento calzante per rivivificare i valori condivisi dai riesi di terra e di mare.
«Non basta parlare molte lingue per capirsi – ha proseguito l’organizzatrice Roberta Bergamaschi – La traduzione letteraria trasmette contenuti culturali che sono essenziali per conoscersi a fondo. Il premio “Lorenzo Claris Appiani” si rivolge ogni anno a una lingua diversa, aprendo finestre su realtà linguistiche che non sono alla portata di tutti, come quella cinese. Per questo motivo la letteratura sempre di più deve essere centrale anche nell’educazione e nella didattica».
La Terrazza del Barcocaio ha ospitato la cerimonia di premiazione della terza edizione del premio, sotto la guida dell’Università per Stranieri di Siena, rappresentata ieri da Lucinda Spera e Anna Di Toro.
«Sono orgoglioso che questo riconoscimento sia intitolato a mio figlio – ha aggiunto Aldo Appiani – perché Lorenzo era una persona di cultura che credeva nella parola. Non siamo mai abbastanza grati ai traduttori, il cui lavoro spesso rimane in ombra, perché ci danno la possibilità di entrare in mondi lontani».
A proposito di mondi altri, le gigantografie affisse ai muri di Rio da Francesco Pistilli, fotoreporter di fama mondiale, pare stiano suscitando reazioni controverse da parte dei visitatori del festival. Lo scopo della temporanea disseminata lungo i vicoli e le piazzette del borgo è proprio quello di calare le immagini nella quotidianità, in modo che non restino confinate nel virtuale; immagini delle rotte migratorie oltre i Balcani e di volti segnati dalla fatica di un viaggio pieno di ostacoli naturali o creati da altri uomini.
Giovedì 19 comincerà alle 10 con i laboratori “Elbakids” tenuti nel cortile della scuola “Emilio Agostini” e curati dall’Istituto Confucio di Pisa. I bimbi seguiranno due atelier distinti: ritagli di carta, “Jianzhi”, tenuto dalla docente Qiu Hong, e maschere teatrali, “Lian Pu”, sotto la guida della docente Song Hin . Il merito dell’accoglienza è dell’Associazione Dodò di Pistoia che da tempo si occupa dei campi estivi a Rio. Il tema portante della terza giornata sarà discusso sulla Terrazza del Barcocaio, alle 18.30, durante “Piccoli e grandi festival del libro”.
La tavola rotonda, moderata da Virginia Tonfoni del Manifesto, vedrà alternarsi al microfono Maurizio Cristella della Fiera del Libro di Iglesias, Giorgio Vasta, scrittore e direttore artistico di Book Pride, Oliviero Ponte di Pino di Book City, Annarita Briganti, scrittrice e giornaliste della Repubblica, Giulia Alonzo di Trovafestival.com e Riccardo Cavallero, direttore editoriale di Sem.
Alle 21, in piazza Matteotti, avrà luogo il reading “Se una notte d’estate un isolano…” a cura del Collettivo Cardiopoetica, composto da Mariano Macale, Fabio Apperito e Marco De Cave. La performance sarà seguita dagli interventi del direttore generale del Consorzio Comieco Carlo Montalbetti, che sostiene il festival sin dall’inizio, e dal nuovo presidente di AssoGrafici Pietro Lironi.
Infine alle 22.30, ancora in piazza Matteotti, l’attore Giuseppe Cederna interpreterà Da questa parte del mare, un monologo teatrale tratto dal libro postumo dell’amico Gianmaria Testa.