In molti lo ricordiamo, con i figuranti dell'Associazione 'La Petite Armèe', negli studi di Portobello a RAI 1, il 27 ottobre 2018, nell'impeccabile divisa del Maresciallo Henri Gatien Bertrand, fedelissimo di Napoleone, indossata per tanti anni nelle rievocazioni storiche, in particolare quella del 4 maggio per l'arrivo dell'Imperatore a Portoferraio e il 5 maggio per la messa in suffragio del Corso.
Una trasmissione televisiva, quella sulla rete ammiraglia, che portò alla ribalta nazionale l'Elba napoleonica e il sogno di un piccolo museo pubblico in cui ospitare le decine di preziosi oggetti d'epoca raccolti da Moutoy nel corso di una vita, oltre a quelli che la trasmissione stessa aveva stimolato a donare da parte di collezionisti, compresi i cimeli di famiglia di un discendente di Bonaparte.
Un innamoramento a prima vista, quello con l'isola, come scrisse lui stesso, a partire dal 1996, quando mise per la prima volta piede sull'Elba e, tra i primi, indossò una divisa stile Impero, quella del maresciallo Bertrand, portata in modo naturale come quella indossata ogni giorno fino al 2012, anno della pensione, come Commissario di polizia in diverse città belghe, Bruxelles compresa.
Una frequentazione dell'isola culminata, nel 2016, con il definitivo trasferimento dal Belgio a Campo nell'Elba, in una casa subito piena dei cimeli del periodo napoleonico, una passione cominciata tanti anni prima con la fondazione, in Belgio, della Società di studi napoleonici e prestazioni in costume “Escadron sacrè” (la guardia del corpo dell'imperatore composta di soli ufficiali). Uniformi, armi bianche e da fuoco, palle di fucile e di cannone, stampe e libri, lettere e buste, decine gli oggetti che Miguel Moutoy non ha fatto in tempo a vedere in un luogo pubblico e protetto, offerti, come avrebbe desiderato, alla vista dei turisti e degli elbani, perchè, come il suo amato Napoleone, ha scelto febbraio per andare via dall'Elba, a 66 anni.
Alla moglie Colette ed ai figli le condoglianze della redazione.
CR