Vorrei condividere con voi una breve riflessione sui dati raccolti da The Spectator Index, una società che si occupa di redigere statistiche in ambito economico, culturale e scientifico. Nel 2019 il paese con la maggiore influenza culturale al mondo, secondo questa società statunitense che prende in considerazione il patrimonio culturale, la fruibilità dello stesso, la letteratura, il cinema, il teatro, è stato l'Italia.
Se la lingua italiana è la quarta lingua più studiata al mondo (ha superato il francese da più di un anno) lo dobbiamo alle arti, alla letteratura e alla musica, non certo ad un'egemonia politica ed economica che non abbiamo. Questi riconoscimenti internazionali dovrebbero farci riflettere quando sottovalutiamo l'importanza della cultura come volano dell'economia e del turismo.
Calando queste riflessioni nella realtà elbana, voglio dedicare qualche parola a Italo Bolano.
Le sue opere sono capaci di esprimere un caleidoscopio di emozioni e sensazioni, come ha affermato il critico d'arte Franco Carena. Il ciclo pittorico dedicato all'amico Mario Luzi è un esempio della particolarità della pittura di Bolano, che si basa sulle stratificazioni e velature cromatiche, le quali trasmettono appunto sensazioni indefinite che mettono in collegamento l'anima dell'ossevatore con quella dell'artista che le ha tracciate. Gli acquerelli sono stati "battezzati" da Luzi che ha apposto la sua firma, ha scelto il titolo ed ha anche scritto di suo pugno i versi dell'opera "Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini" dai quali il pittore ha tratto ispirazione. Nonostante le difficoltà incontrate per aprire e mantenere uno dei primi sentieri dell'arte moderna riconosciuti dalla Regione Toscana, è riuscito a portare l'arte moderna all'Elba (Emil Schumaker, Chevrier, Galpern, per citare la mostra del 1967) e ad inaugurare il primo museo di arte moderna di Portoferraio, con il patrocinio del comune e dichiarandosi disposto a donare le opere di Guttuso, Attardi e del già ricordato Schumaker. Ho partecipato a tutte le mostre che ha tenuto a Portoferraio negli ultimi anni, oltre ad aver visitato più volte il museo; spero che questo articolo contribuisca a rendere le istituzioni locali e i cittadini elbani consapevoli di avere un importante patrimonio artistico spesso dimenticato, e che si inizi a valorizzarlo per destagionalizzare l'Elba con iniziative culturali rivolte anche ai più giovani, che hanno bisogno di vivere un rinascimento artistico.
Per questi motivi valuto positivamente la seconda donazione di opere d'arte (25 ceramiche) di cui si è occupata l'assessore Nadia Mazzei, e ringrazio Italo e Alessandra per aver contribuito ad accrescere il patrimonio culturale della città.
Gianluca Bisso