"Sono tra i pochi - ci dice un esercente ferajese - che ho sentito come un dovere, aldilà della scarsa prospettiva d'incasso, tenere aperta bottega in questa prima domenica di Estate.
Non mi lamento per il poco lavoro, devo però segnalare, soprattutto a chi amministra, quanto è accaduto.
Durante la mattinata sono stato il depositario di ripetute proteste da parte di turisti, e la musica era sempre la stessa: pochi esercizi (soprattutto in centro) aperti, difficoltà ad avere informazioni, Palazzina dei Mulini, che google recita: "Temporaneamente chiusa", e stesso si dica per Forte Falcone, e per il Museo Archeologico della Linguella etc. Sento un mare di persone sciacquarsi la bocca coi rilanci e le ripartenze; facciamo pure venire la gente in centro storico, ma poi che cosa realmente offriamo?"
Riteniamo lo sfogo dell'esercente piuttosto giustificato, sul fronte della carenza informativa possiamo pure testimoniare direttamente, visto che spesso, come redazione, ci troviamo indebitamente a supplire, rispondendo alle più disparate richieste informative su servizi che troppi, dopo aver girato a vuoto (o a telefono muto) finiscono per porci.
Ma lasciando il centro ferajese ci accorgiamo di un altro particolare: tra le porte sbarrate c'è pure quella del Palazzo Comunale (!), all'eroico turista domenicale è preclusa anche la modesta visita al cortile della Biscotteria.
Non avrà l'opportunità di leggere neppure le lapidi, tra le quali quella che narra dell'infanzia ferajese di Victor Hugo.
A proposito, speriamo che questa crisi, e l'incapacità di reagire, non ci faccia diventare una fonte di ispirazione per la stesura di un nuova versione de "I Miserabili" del 3° Millennio.
Laura Giretti