Stasera a Marciana Marina, al coperto per le condizioni di maltempo invece che in Piazza Bonanno, presso il Cinema Metropolis in Via Vadi, Manrico Murzi, il “poeta giramondo”, sarà festeggiato nel suo paese natale, Marciana Marina, per il suo novantesimo compleanno con la presentazione della raccolta di scritti, “Di mare un camino e altri versi” per i tipi di Pacini Editore, di Pisa. Patrizia Lupi, curatrice del volume, lo ha incontrato nella casa panoramica del poeta in via dei Pini, che domina per intero Marciana Marina, la Torre degli Appiani e il porto che le fa da cornice, raccogliendone cenni biografici e ricordi. Sempre in preparazione della serata, venerdì pomeriggio, Manrico Murzi, invitato dalla Pro Loco, ha percorso le strade del Paese raccontando con grande sagacia aneddoti, luoghi, persone, nell’ambito del programma “Percorsi lenti con vista”, passeggiate a tappe, in e fuori paese, che prevedono la partecipazione di ospiti e cittadini che potranno fermare su un taccuino, come i vecchi viaggiatori, immagini, disegni, parole, racconti, versi. Durante i due incontri sono emerse alcune riflessioni, che verranno raccolte in modo integrale in una intervista, di cui diamo qualche anticipazione.
“Il mio legame con il Paese è sempre stato fortissimo – ha detto Manrico, ricordandola sua infanzia a Marciana Marina – qui sono nato, potrei dire sulla spiaggia fatta di sassi, pietre sulle quali camminando si può sentire dolore, come accade nella vita reale”. Della sua vita di bambino, in un paese ormai sfumato nei contorni dal passare del tempo, ricorda i maestri, in particolare “le maestre”. “Avevo 6 anni quando ho iniziato a imparare l'inglese, il francese, il tedesco e il latino. Quest'ultimo me lo insegnava il parroco don Nicola, il francese Maria Fagioli, il tedesco la signora Tancredi che aveva sposato un campione di scherma olandese, che parlava benissimo il tedesco. La conoscenza dell'inglese invece lo devo alla baronessa Quaranta di San Severino, cugina dei reali di Inghilterra”. Ma come nasce la parola poetica? – chiede Patrizia Lupi al poeta: “Io non faccio altro che ascoltare una voce interiore, non so di chi sia questa voce, so però che la vera poesia nasce e viene fuori dallo spirito, uno spirito immortale e allora è come se scrivessi sotto dettatura”. Quello che ha spinto Manrico a lasciare l’Isola per il mondo, oltre a questa precoce educazione “internazionale” è stata l’indomita voglia di viaggiare e la curiosità per l’altro, per l’altrove. Da quando partì dodicenne, in piena guerra, per il Seminario a Massa Marittima essendo destinato dalla famiglia alla carriera ecclesiastica, dal quale scappò dopo appena sei giorni, non si è più fermato. E sulle strade del mondo ha incontrato altri “maestri” a partire da Ungaretti, suo insegnante all’Università a Roma. “Ci sono solo due Paesi che ancora non ho visitato nel mondo – ha dichiarato Manrico – e nonostante i miei novanta anni spero di poter completare il mio giro del mondo, il viaggio è sempre stato per me il modo per riempire il mio bagaglio di incontri e nuove conoscenze”.
Manrico Murzi, nato nel 1930 a 26 anni si è laureato in Lettere e Filosofia a Roma con la tesi «La Paura nella Letteratura Contemporanea». Nello stesso anno sposò la scultrice-pittrice-ceramista Ivy Pelish, di New York, da cui ha avuto tre figlie: Simonetta, Lauranna e Giuliana. Innumerevoli le sue produzioni che saranno ricordate nella serata a lui dedicata, dopo i saluti del Sindaco, Gabriella Allori e dell’Assessore alla cultura, Santina Berti. Parteciperanno alla serata lo scrittore Gianfranco Vanagolli, che ha firmato la prefazione del libro, e Patrizia Lupi che ha raccolto gli scritti “marinesi” del poeta, sia in versi che in prosa, che introdurrà l’autore. Parteciperanno alla serata anche la scrittrice Noemi Paolini Giachery, a che leggerà alcuni brani del volume, e la violinista Susanna Di Scala.