Da domani, martedi 20 fino a sabato 24 ottobre si terrà presso la Sala della Gran Guardia a Portoferraio l'esposizione di Kikko dal titolo "Mostra Bianca".
La mostra sarà inaugurata alle ore 18,00
Tutta la comunità elbana è invitata a partecipare.
MOSTRA BIANCA
Dipingo per l’impossibilità di stare al mondo - Kikko
“Se uno infatti ha la pazienza di stare ad ascoltare i discorsi di Socrate, all’inizio possono parere, come dire, comici … Ma se uno sa vederli spalancati ed entra in loro scoprirà”.
Simposio di Platone
Le opere sono esposte sul divano una accanto all’altra, sono fogli A4 bagnati di pennellate di acrilico. Una esplosioni di colori rossi e gialli che colpiscono, schizzi di nero marrone che avvolgono i colori sgargianti come per richiuderli, abbraccio oscuro che non riesce. Il rosso e il giallo scappano, inondano, brillano, “è il volto di mio padre, ci ho pensato molto a lui in queste notti. Questa è mia madre, se ne è andata.”
Il tempo sospeso, fuori soltanto l’urlo dei gabbiani. La vita ferma, come i sospiri proibiti. La chiusura vista dalla finestra, che impatto ha? E’ uno schiaffo il reale che si è palesato. Nel mentre, la notte e il silenzio. C’è qualcuno che non dorme, dipinge. “Ho pensato alla famiglia, ho pensato a mio padre e mia madre, tanto”.
Sono i colori che parlano eloquentemente. Meglio ammutolirsi. Che altro c’è da dire? Bisogna ascoltarli i colori, non solo vederli. Magari permettersi uno sguardo di traverso, di lato. Con un'altra prospettiva i colori colpiscono diversamente, (ricordi Gli ambasciatori, di Holbein il giovane?)
La famiglia: “ho voluto dipingere per loro, questo è mio padre, riesci a vederlo?” No, non riesco a vederlo. Ognuno ha i suoi fantasmi. Vorrei che il mio sguardo coincidesse con il suo, vorrei che ci fosse una comunicazione perfetta, mi sento impotente, i colori mi hanno invaso, vedo quel che vedo. Avrà a che fare con i miei fantasmi. Continuo ad ascoltare, non posso fare a meno: “l’incapacità di stare al mondo, non si può fare niente ed è per questo che dipingo, non è un problema mio, è di tutti”.
Dalla mensola vicina ai quadri c’è una foto di una ragazza sorridente con grandi occhiali da sole. Sorride, sorriso bianco e pieno, allegra. E’ estate, chissà a cosa pensa la ragazza. In mezzo ai quadri, nella notte buia, è una presenza che si impone, è lei il quadro, i dipinti sono la cornice. “Devi dipingere, mi disse una volta. Così ho fatto, dipingo”. L’artista sospira perso in un ricordo, è facile perdersi nei ricordi. E’ facile quando la chiusura dei quei mesi del 2020 hanno blindato le porte alla libertà. Nessuno sa bene cosa sia successo.
Tutti sono (siamo?) effetti di quel momento. L’artista ha dipinto nella nera notte che ha rapito i colori ma i colori si sono imposti come serpenti ballerini e colorati, beffandosi dell’accaduto.
L’artista mostra la mostra bianca che non mostra ma urla. “Per mia madre” sottolinea.
Per Bianca la mostra di Kikko che bianca non è.
Roxana Amalia Sosa