Nel settembre del 1926 il pittore tedesco Paul Klee, uno dei maestri della pittura del Novecento, teorico ed esponente attivo dell’astrattismo moderno e del movimento Bauhaus di Weimar, visitò l’Elba dove rimase per una vacanza di diversi giorni.
Giunto in treno da Dessau, Berna, Milano e Genova era partito con la nave postale da Livorno la mattina alle 8 del giorno giovedì 9 settembre per arrivare all’Elba nel pomeriggio alle 16 e 40.
La traversata era avvenuta sul piroscafo Guerrazzi, una nave di sole 600 tonnellate per una cinquantina di metri di lunghezza: quasi una mini crociera - una piccola avventura se paragonata ai viaggi con i moderni traghetti - che toccava le isole settentrionali dell’arcipelago quali la piccola ma montuosa Gorgona raggiunta alle 10 e la brulla Capraia toccata poco prima dell’una. Poi la navetta dalla tagliente prua verticale d’acciaio, scheggia affilata di modernità, con un fresco vento settentrionale e un po’ di onda che faceva dondolare il piroscafo in un mare che, per il resto, sembrava ancora quello del mito di Ulisse e degli Argonauti, aveva proceduto fumante e decisa verso la mole del Monte Capanne per raggiungere all’inizio del pomeriggio Marciana Marina dove Klee, ancora a bordo, aveva avuto il primo contatto con il vario paesaggio isolano. La vetta del monte che dominava l’isola appariva grigia e priva di vegetazione, ma subito sotto una fascia verde di fitti boschi, interrotti solo dai colori caldi di due piccoli paesi, copriva i fianchi del rilievo; sotto ancora un altro livello era rappresentato dai terrazzamenti vignati di un verde più tenue, come tanti gradini, quasi dei giardini pensili, che arrivavano a lambire il mare. Espletate le operazioni di sbarco e imbarco, carico e scarico, che avevano lasciato all’artista il tempo di osservare lungo la linea di costa l’armonica linea di edifici colorati che rappresentavano la marina di Marciana, il postale era ripartito alla volta del capoluogo isolano permettendo ai passeggeri la visione della movimentata morfologia costiera, del promontorio dell’Enfola e delle bianche scogliere di eurite fino alla spiaggia delle Ghiaie.
A Portoferraio li aspettava ancora un trasferimento per raggiungere Villa Ottone, sull’altro versante della baia, dove avrebbe soggiornato per circa tre settimane.
La sontuosa struttura situata in una delle zone più panoramiche del golfo era stata costruita nella seconda metà dell’‘800 dalla marchesa Altoviti Toscanelli per curare con l’aria e il clima elbano il figlio Giovan Battista, malato di tubercolosi. Successivamente, nel 1925, quindi poco prima della visita dell’artista, la villa era stata trasformata in una residenza turistica.
L’artista tedesco vi si sarebbe recato probabilmente con una delle imbarcazioni a remi e a vela che attraversavano il golfo permettendo gli spostamenti su un’isola a due velocità, con parte della città di Portoferraio caratterizzata già dai ritmi industriali e incessanti degli altiforni, mentre il resto del territorio sonnecchiava in un antico torpore in cui dominavano ancora i ritmi della Natura e il tempo era scandito dal battere degli zoccoli degli asini sui sentieri e dal rumore delle zappe sui terrazzamenti vignati. Un fresco vento di grecale, che già aveva accompagnato il piroscafo Guerrazzi dalla partenza labronica e nel periplo dell’Arcipelago, avrebbe reso abbastanza avventuroso il trasferimento all’Ottonella con un piccolo veliero.
Due sono le immagini fotografiche più celebri a cronaca di questo viaggio d’altri tempi: uno scatto che ritrae Klee spettinato dal vento sul ponte del piroscafo Guerrazzi, alla fine della vacanza, quando la nave diretta a Piombino si trovava, con un mare discretamente mosso, più o meno tra Capo Vita e Monte Grosso e un’immagine che mostra l’artista in accappatoio sulla spiaggia antistante la grande villa Toscanelli.
Oltre a queste mie note altri autori hanno trattato in vari articoli la presenza di Paul Klee all’isola tra i quali Italo Bolano, Giuliano Giuliani, Federica Franceschini e Nilo Pucci: ed è proprio Nilo Pucci (Cfr. Lo Scoglio n. 9 primavera 1986) a sottolineare che l’artista è l’ennesimo viaggiatore nordico sul cammino dei wanderer romantici, sulle orme di Goethe, di Heinse, Heine e Nietzsche. Il viaggio per lo più svolto a piedi, in compagnia e spesso in solitudine è una via dell’immaginazione verso un mondo ideale, una ricerca del luogo mitico dell’origine del sapere lontano dalla realtà più ordinaria superficiale e materialistica, sotto l’influsso anche di quel desiderio di riappropriarsi di un contatto con l’ambiente naturale tipico del Romanticismo, che ritroviamo in Eichendorff:
A chi Dio vuole mostrare una giusta benevolenza, /Quelli lui manda nel vasto mondo, A quelli lui vuole far conoscere le sue meraviglie/ Nelle montagne e nei boschi e nell'acqua e nei campi …
da “Vita di un perdigiorno” di Joseph Freiherr von Eichendorff
Sicuramente è una consuetudine più nordica della nostra quella dei viaggiatori escursionisti a piedi, tra i quali anche i cosiddetti pedestrian tourists inglesi, tra i quali illustri letterati, tradizione rappresentata in Gran Bretagna da Thomas West autore di una celebre guida ai sentieri del famoso Lake District, e i poeti e letterati William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge.
E così sarebbe stata la volta di Klee all’Elba, come lo ha definito il compianto Italo Bolano, “esploratore magico” (Cfr. Lo Scoglio n. 36, Primavera 1993) sull’isola dove cammina per respirare a pieni polmoni la luce e i colori, come faceva nei suoi viaggi in Italia e lungo il Mediterraneo, giunto da una terra dove le tonalità erano sicuramente più attenuate e fredde: un’esperienza fondamentale per chi aveva fatto del colore la propria vita tanto da dire … Il colore mi possiede, non ho bisogno di cercare per afferrarlo. Mi possiede per sempre, lo sento. Questo è il senso dell’opera felice: io e il colore siamo tutt’uno; sono un pittore…
Un’interessante mostra “1926, Storia di un viaggio all’Isola d’Elba”, relativa all’esperienza elbana di Paul Klee a cura di Alois Eckhard e Gian Mario Gentini, è stata presentata nell’estate del 2012 dal Circolo Culturale Le Macinelle, prima nella Saletta dei Cristalli di San Piero e poi a Portoferraio nella sala della Gran Guardia. Un vivo dibattito ha avuto luogo il 30 luglio dello stesso anno in occasione della rassegna culturale “Nonsoloarte” a cura dell’associazione ArteElba e dell’artista Francesca Groppelli. Nel 2013 anche Giampiero Palmieri ha dedicato una mostra a Klee, realizzando una raccolta fotografica con 40 immagini per documentare il suo viaggio in Italia e all’Elba del 1926.
Per ricostruire alcune impressioni quel soggiorno di quasi tre settimane, una vera vacanza dell’artista la cui mente si ristorava nella natura e nei colori isolani, possiamo usare la documentazione lasciata dal dottor Alfred Schroth, altro ospite tedesco quasi contemporaneo, che visitò l’isola nel 1929, anche lui ospite a Villa Ottone, presso i Magazzini di Portoferraio. Il racconto della sua vacanza all’Elba era apparso nel 1930 sulla rivista tedesca Besondere Beilage e poi tradotto da D. Giovannini sulle Pagine Elbane di Sandro Foresi nel 1932. Ricordo che l’esperienza di questo appassionato turista di quasi un secolo fa è stata anche attentamente analizzata da Maria Gisella Catuogno nel numero 82 de Lo Scoglio pubblicato nella primavera del 2008.
Anche Schroth era giunto in battello ai Magazzini e all’Ottonella, e il barcaiolo che lo aveva accompagnato viene definito “amico perfetto”. Il luogo di vacanza, l’Ottonella è … bellissima, cintata da alti eucaliptus, fiorenti tigli, svettanti palme da datteri e sognanti mimose. Guardando dalla terrazza il mare infinito, ogni tristezza scompare nell’anima, ogni gretteria di vita di tutti giorni ci abbandona e noi ci tuffiamo in una spiritualità tutta ideale. L’ora del tramonto non si può dimenticare: il sole cala nella sella di Portoferraio e un raggio d’oro arriva fino a noi, illuminandoci …
Come Klee pure Schroth, appassionato di natura e di escursioni, sensibile ai colori e alle forme naturali, si muove a piedi sui sentieri isolani che passano proprio nelle vicinanze dalla sua residenza:
Le nostre gite ai Magazzini e a Bagnaia o dintorni ci procurano grandi gioie: fiori ed insetti di nuove specie e di colorazioni strane, pietruzze da cambiarsi con gioielli, serpenti d’acqua azzurri e luminosi, carbonaie rosse e fumose, in cui il carbone si forma in cinque soli giorni … La salita al Volterraio è aspra, ma compensata dalla larga vista di cui si gode fino al Monte Capanne. Si passa dalla parte dei Magazzini, e al mattino presto in poco più di mezz’ora si arriva alle mura, ancora in piedi, di un antico castello … cominciando a scendere si giunge a Rio Elba e Rio Marina, dove si trova il minerale per gli Altiforni …
Non abbiamo le parole di Klee ma, insieme ad alcune immagini fotografiche oltre quelle citate più sopra, nella sua produzione artistica isolana c’è il disegno di Rio Elba ritratto dalle alture riesi datato 12 settembre 1926. L’artista sicuramente si doveva muovere a piedi in esplorazione dell’isola usando i sentieri e le mulattiere e tra questi quelli della zona, tra Bagnaia, Magazzini e Val di Piano, attraverso i quali si raggiungevano i paesi dell’Elba Orientale, Rio e Porto Longone. I disegni “Altura sopra Porto Longone”, “Valico tra Porto Longone e Magazzini I”, “Valico tra Porto Longone e Magazzini II” e Elba (Panoramica) ritraggono le vedute da quei luoghi raggiungibili con quella rete sentieristica. Le prospettive ci parlano anche delle frequentazioni del crinale dell’Elba orientale, quella serie di rilievi oggi attraversata dalla cosiddetta GTE (Grande Traversata Elbana), allora probabilmente percorsa dai sentieri dei pastori e dei carbonai.
Nella viabilità ufficiale descritta nel 1923 nell’ Elba Illustrata, guida dell’Elba a cura di Sandro Foresi, in un capitolo scritto da Giulio Pullè, tra le strade mulattiere più importanti sono indicate però la Strada Riese o del Volterraio e la Strada Magazzini – Monte Castello, che si collegava alla Strada del Botro e conduceva a Porto Longone. (continua)
Antonello Marchese
Guida ambientale e turistica e guida ufficiale del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Fotografo di Natura. Promotore dell’azione Elba Foto Natura, nell’ambito dei progetti della Carta Europea per il Turismo Sostenibile