“E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente”. L'anonimo sordomuto del vangelo di oggi è ogni uomo. L'incontro dell'uomo con il Cristo è un'esperienza che non può essere nascosta: prima o poi traspare nell'esistenza umana un indizio, un segno del grande segreto interiore. E' l'esperienza dell'apertura al regno di Dio, quello stato intimo che deriva dalla percezione della presenza-Parola divina in noi che ci fa sentire a Lui somiglianti. Per udire questa Parola occorre fare silenzio, facendo tacere il resto. E' l'incontro con il Mistero che ci abita e rende possibile una visione nuova dell'esistenza, non più scissa ma unificata e collegata a tutte le creature, umane e non umane. Questa visione apre ad una responsabilità di fronte all'intero creato.
Come accennato domenica scorsa, i cristiani di tutto il mondo stanno vivendo il Tempo del creato, pregando e mobilitandosi per dare un futuro al pianeta, la nostra casa comune, in grave crisi come avvertono gli scienziati e l'Onu.
Per invertire la rotta, è necessario cambiare abitudini di vita. Non è facile per nessuno, né per gli adulti né per i giovani: siamo cresciuti e viviamo in un contesto caratterizzato dal consumismo e dal sovrappiù. Si tratta pertanto di una sfida educativa. Nell'enciclica “Laudato Si'” (al n. 210), papa Francesco indica alcuni elementi. E' importante l'informazione scientifica a cui va associata la critica dei “miti” della modernità (“individualismo, progresso indefinito, concorrenza, consumismo, mercato senza regole”). Ma occorre anche recuperare “i diversi livelli dell'equilibrio ecologico” (conversione ecologica): con se stessi (interiore), con gli altri (solidale), con tutti gli esseri viventi (naturale), con Dio (spirituale).
Quest'ultimo aspetto ci riporta alla riflessione iniziale. Per Francesco, infatti, questa via “dovrebbe disporci a fare quel salto verso il Mistero, da cui un'etica ecologica trae il suo senso più profondo”. Ecco: il Mistero. E' l'esperienza degli uomini spirituali di qualunque tradizione. In virtù del dono dello Spirito di Cristo, da parte sua il cristiano vive nel mistero di Dio, dimora in Lui ed è dimora di Lui. Farne esperienza, non una conoscenza puramente intellettuale, è possibile entrando nel Silenzio, che apre alla trasformazione esistenziale, richiamata dalla vicenda del sordomuto. L'incontro con Gesù ridona l'udito e la parola. Da incapaci di ascoltare, cioè di com-prendere il senso degli eventi e della realtà, si diventa uditori della Parola di vita. E tale ascolto rafforza la fede-fiducia in Dio e nella sua azione trasformatrice. Da inadatti a esprimere parole autentiche (quella parola-azione che trasforma le relazioni e il mondo, Freire), si diventa comunicatori-evangelizzatori, mandati nel mondo come il Padre ha inviato il Figlio. Non a conquistare con la forza suadente del dire, ma a convincere lasciando che, attraverso parole e gesti umani, sia lo Spirito a parlare al cuore degli uomini. Il sordomuto guarito è immagine, dunque, della pura trasparenza dell'esistenza. E, come è stato detto, gli uomini si stupiranno del Cristo (Dio, Mistero) quando inciamperanno in un cristiano (uomo) autentico.
(5 settembre 2021 – domenica 23 ordinario)
Nunzio Marotti
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