L’11 settembre 2021, si è conclusa la 78° Mostra del Cinema di Venezia. Il Leone d’Oro è stato assegnato al film francese “L’événement” della regista franco-libanese Andrey Diwan. La cronaca di un aborto clandestino nella Francia degli anni Sessanta. Un film di scottante attualità anche alla luce della legge promulgata in questi giorni in Texas.
Nello stato del Texas, con la nuova legge sull’aborto, si stanno presentando i “nuovi talebani occidentali”, che considerano le donne loro proprietà, cosa nostra, facendo tornare indietro di decenni la cultura del mondo occidentale. La domanda viene spontanea: Perché i concittadini di Lone Star, hanno paura delle donne?
La nuova legge è il più grande colpo al diritto all’aborto da decenni, lo vieta di fatto dopo sei settimane di gravidanza e rappresenta una grande vittoria per il movimento conservatore. L’aborto, che è stato a lungo la guerra culturale più intensa nella politica occidentale. I conservatori generalmente si oppongono e hanno mobilitato una lunga campagna per renderlo illegale. I liberali di solito sostengono il diritto di una donna di fare le proprie scelte sul proprio corpo.
La nuova legge texana si contrappone in modo palese al diritto costituzionale statunitense all’aborto, stabilito dalla Corte Suprema nel 1973, ma è anche scritto in modo tale che lo rende difficile da sfidare. Molte donne non sanno di essere incinta di sei settimane. La misura non prevede eccezioni per stupro o incesto, il che significa che le vittime dei reati sessuali potrebbero essere costrette a sopportare i figli dei loro aggressori.
Prevede che siano i privati cittadini – anche fuori dal Texas – a far rispettare il divieto, citando in giudizio chiunque sia coinvolto nell’aborto, mentre lo Stato si addebita tutte le spese legali. L’idea è quella di colpire economicamente i medici e il personale medico, ma anche i familiari e chiunque ha offerto anche solo un passaggio in ospedale.
Al contrario, in Europa, il Parlamento Europeo, ha affermato che questo diritto fondamentale delle donne non può essere in alcun modo indebolito o revocato e che anzi va garantito l’accesso legale e sicuro in tutti i Paesi UE, frenando l’abuso dell’obiezione di coscienza.
Con questa approvazione gli europarlamentari hanno anche invitato gli Stati membri a garantire l’educazione sessuale nelle scuole primarie e secondarie, al fine di ridurre episodi di violenza e molestie sulle donne.
Pare tornata l’eterna guerra culturale sulla donna, dove diritti fondamentali, come l’aborto, che parevano essere acquisiti nel mondo occidentale, sono messi in discussione. Vedremo come andrà a finire.
Enzo Sossi