La storia dei Bimbi di San Piero risale all’epoca medioevale nel 1221; era da poco diventato Imperatore Federico II e l’Isola d’Elba faceva parte della Repubblica di Pisa.
A quell’epoca i cimiteri venivano costruiti con possenti muraglie difensive e fossati perimetrali per impedire l’ingresso ai ladri di anime; infatti vi era la tradizione da parte di una setta religiosa di andar per cimiteri per estrarre l’anima dai morti e rivenderla a chi ne era privo, perché l’aveva venduta al diavolo senza averne avuto benefici.
Il 26 dicembre 1221 Messer Paolo e Donna Franca, a notte inoltrata, usciti dalla Locanda di Roberto da San Piero, a cavallo dei loro ronzini si diressero al Castello di Procchio, loro dimora. Nei pressi del cimitero Messer Paolo ebbe un’urgenza, scese da cavallo e si diresse verso la muraglia dimenticandosi del fossato difensivo, precipitando nel vuoto.
Mentre Donna Franca, dopo aver lanciato una fiaccola accesa a Messer Paolo per difendersi da serpenti e topi che a quei tempi infestavano la zona, tornava alla locanda a chiedere aiuto, si avvicinarono al luogo dell’incidente un gruppo di giovani e giovanissimi cavalieri sentendo grida d’aiuto e vedendo bagliori
provenienti dal fossato.
Iniziarono a sentirsi le loro grida:
“Sentite le anime dei morti che si ribellano ai ladri d’anima!”
“Guardate i fuochi fatui delle anime virtuose che scappano nel fossato!”
A quei tempi quanto più una persona fosse stata virtuosa nella sua vita terrena, tanto più la partecipazione della sua anima alla Luce divina, avrebbe potuto illuminarsi, dando origine ai fuochi fatui.
Acquisendo coraggio i giovani cavalieri guidati dal fido Francesco si avvicinarono al fossato scoprendo la vera causa delle grida e delle luci ondeggianti nell’aria … era il maldestro Messer Paolo in fondo al fossato che ruotando la torcia allontanava serpenti e topi malintenzionati.
Francesco allora assunse il comando dei suoi giovani scudieri e organizzò il recupero del malcapitato, chiamò l’amico pescatore di Marina che in quei giorni invernali si trovava a soggiornare a San Piero e si fece prestare una lunga cima. Ricordandosi del tiro alla fune che a quei tempi si praticava a San Miniato dove si era recato da poco col padre Messer Roberto, mise in fila i cavalieri con la cima, scese nell’anfratto, legò il malcapitato e riuscì nell’impresa di salvare Messer Paolo che durante la risalita dovette ancora difendersi da serpenti e
topi.
A quei tempi esisteva la Confraternita della Misericordia di Firenze, impegnata nel soccorso delle persone in difficoltà, in particolar modo trasportando i malati o feriti in ospedale. Per secoli questo servizio è stato materialmente svolto usando apposite zane, grandi ceste dotate di cinghie dorsali ad uso di zaino,
o cataletti di legno a forma di barella sovrastati da «arcucci» coperti da teli in genere turchini o neri per proteggere il trasportato.
Si trattava di un servizio molto faticoso, sia per il peso della zana o del cataletto – sommato a quello del ferito – ma Francesco non si perse d’animo radunò i giovani cavalieri e portò il ferito ad un vicino accampamento dove si trovava un uomo di chiesa seguace di Ippocrate che curava corpo e anima che nel medioevo erano inscindibili. Con balsamo e preghiera Ser Paolo guari rapidamente.
Quel giorno Francesco e i giovani cavalieri fondarono l’Ordine dei “Bimbi di San Piero” che univa bambini e ragazzi adolescenti dedito all’aiuto delle persone “maldestre”.
Veniamo ora ai giorni nostri quando avvenne un fatto insolito: il 26 dicembre 2021, esattamente dopo 600 anni, dalla ricorrenza della nascita dell’Ordine dei “Bimbi di San Piero” un maldestro contemporaneo “Paolo il Padano” subì la stessa sorte precipitando nel fossato per un impellente bisogno …
Analogamente al fatto medievale Paolo senti delle voci di Bimbi e chiamo aiuto. I giovani discendenti dagli antichi cavalieri sotto la guida di Francesco, dopo aver superato i timori dovuti ai richiami di aiuto provenienti dal cimitero, si fecero coraggio e, seguendo le antiche orme, trassero in salvo il malcapitato moderno.
Nei secoli passati l’Ordine dei “Bimbi di San Piero” si sciolse … chissà se in circostanza di questa insolita ricorrenza i Bimbi di oggi non possano ripercorrere le gesta dei loro avi … fondando l’Associazione dei Bimbi di San Pietro?
Gian Paolo Perini