Il vangelo di questa domenica ha al centro l'amore.
Il verbo è citato 5 volte in sette versetti. Da notare altre occorrenze: tre volte il Padre, due volte lo Spirito, tre volte i verbi vedere e conoscere-sapere: tutte per esprimere la totalità dell'amore.
La semplicità del testo suggerisce una narrazione lineare: Gesù-Parola ha mostrato, con gesti e parole, che Dio (il Fondamento, l'Essere, l'Assoluto) è amore; accogliere con fede-fiducia questo annuncio-testimonianza significa fare dell'amore la ragione della propria esistenza e, quindi, conoscere Dio.
Tale semplicità dal punto di vista logico-narrativo deve però fare i conti con la vera questione del cristianesimo: non basta sapere, occorre vivere (mettere in pratica la Parola). Perché l'uomo diventi nuovo, espandendo la propria coscienza universale, deve sviluppare la consapevolezza che nell'interiorità ha preso dimora la Parola divina.
L'uomo che si apre a questa esperienza è sempre in cammino, con la garanzia di non essere solo: Gesù parla del dono dello Spirito Consolatore (la compagnia divina che unisce profondamente Dio e uomo). Ogni momento, deve rapportarsi al proprio centro dove si confrontano la voce dell'amore e quella dell'egoismo.
La crescita nell'amore e dell'amore, fino all'assimilazione divina, riguarda tutto l'essere: il pensare, il volere, l'agire. Amare è termine abusato. Amare qualcuno è volere il suo bene. Amare il Cristo è volergli bene, amarlo fino a desiderare di essere come lui: pensare, sentire e agire come lui nelle mutevoli situazioni. Questa nascita dell'uomo risvegliato richiede un distanziamento da se stesso, cioè la rinuncia a considerare il proprio io come separato, scisso dalla totalità della persona, dagli altri, dalla natura, da Dio, e perciò portato al dominio e alla violenza. La nascita dell'uomo nuovo è la scoperta che il mistero di Dio è il mistero dell'io. Questa è la via della libertà dello spirito umano, via di indipendenza dai condizionamenti, che riconosce ogni realtà del creato come dotata di valore.
Conoscere Dio e conoscere se stesso sono collegati. Se vincessimo l'ondata delle distrazioni degli abili persuasori occulti, potremmo incamminarci e incontrarci sui sentieri della gioiosa libertà che tocca e risana prima di tutto sé e poi tutto ciò con cui entra in relazione.
Domenica prossima sarà la festa dell'Ascensione, in cui i cristiani affermano di non essere orfani, di far parte della compagnia dei credenti (espliciti e impliciti) nell'amore, con una pace-luce interiore che illumina e orienta nel cammino della vita.
(14 maggio 2023 – 6^ Domenica di Pasqua)
PS - “Signore supremo, concedici di elevarci fino alla cima della tua Presenza, sulle ali del tuo Verbo divino. E dire parole di pace al mondo intero, secondo la Tua Volontà” (Guru Nanak, 1469-1539, fondatore del Sikhismo, si impegnò in India per favorire l'incontro di indù e musulmani in conflitto).
Nunzio Marotti
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