Ora che il circo elettorale ha chiuso i battenti è forse il caso di riprendere il discorso relativo a questioncelle minori che, ahinoi, non hanno ricevuto a tutt’oggi alcuna soddisfazione.
Legambiente Arcipelago in un comunicato dell’8 di maggio a proposito del grazioso muro del pianto in cemento armato costruito sulla strada della Camola a Marciana Marina per coprire un anacronistico e antidiluviano muro a secco poneva alcune domande sulle autorizzazioni concesse a tutti gli enti che ne sono responsabili.
Fra questi, la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Artistici, Storici ed Etnoantropologici di Pisa dalla quale, guardacaso, si sta pazientemente attendendo un chiarimento anche in relazione alla spilla che sembrerebbe mancare fra i reperti in mostra a Capoliveri recuperati dal trafugamento del Polluce. Avendo contezza degli impegni che assillano i funzionari della Soprintendenza e immaginando che la mancata risposta alla due richieste sia dovuta sostanzialmente alla mancanza di tempo piuttosto che alla cattiva volontà, sembra opportuno suggerire alla citata Soprintendenza di rispondere congiuntamente alle due domande, quella di Legambiente e quella, almeno in origine, del sig. Prianti rinnovata successivamente attraverso queste pagine.
E’ certo che una risposta cumulativa causa meno dispendio di energie di due risposte singole cosicchè, speriamo, riusciremo a capire come mai dove non ci doveva essere troviamo un elegante muro in cemento armato e dove (forse) ci doveva essere non troviamo la modesta ma non dimenticata spilla Pollucea.