Nell’anno scolastico 1974/75 ho insegnato alle scuole elementari di Marciana, mi era stata assegnata una pluriclasse composta da 8 alunni, 3 di seconda e 5 di terza.
La scuola era nelle vicinanze del voltone, ultima curva prima dell’entrata paesana, con vista sulla Civillina, l’edificio ospitava anche le classi quarta e quinta, che però avevano un ingresso separato dall’aula dove insegnavo. Ricordo perfettamente nomi e volti dei miei bambini, nonostante siano trascorsi 40 anni, con alcuni tutt’oggi scambio chiacchiere e ricordi.
La scuola non aveva bidelli, quindi la campanella non suonava, eravamo noi insegnanti a determinare l’uscita.
Davanti all’ingresso della mia aula, protetto da mura, c’era un piccolo piazzale sterrato dove, nelle giornate di sole, stazionavano numerosi serpenti. Un bimbo di seconda alle 12,30 usciva sempre per primo per rincorrerli con la speranza di prenderne almeno uno per la coda, le bisce velocissime si andavano a riparare nelle cavità del muro dove lui imperterrito infilava inutilmente tutto il braccio. Finalmente un giorno urlò : l’ho preso, l’ho preso!!! Con la coda stretta in mano agitava la bestia come un lazo, dopo varie giravolte la lanciava verso i compagni in uscita che stravolti scappavano urlando; il serpe, anche lui stravolto, si rifugiò nell’aula, nel tardo pomeriggio riuscii in qualche modo a farlo uscire.
Il giorno dopo venni a sapere il motivo per il quale la giovane madre di una allieva aveva i capelli bianchi: aveva ritirato i panni asciutti dal giardino... li aveva piegati e depositati in un cesto e portati in casa …… dal cesto aveva fatto capolino una bella vipera!
Da quel giorno a scuola nulla è cambiato, all’uscita era sempre il primo a rincorrere i serpenti nel giardino.
Ps . Dopo 40 anni ho rivelato questa “traumatizzante” storia marcianese, forse tra 40 anni si saprà che il serpo ferrajese si è suicidato perché non sopportava il carico scolastico lanciandosi contro una Ferrari di passaggio.
Luciano Geri il maestro
Caro Luciano, leggendoti mi sembrava di esserci, tanto realistica è la tua narrazione, tanta nostalgia mi provoca pensare a quei bimbi che, al netto di atti di sadismo, dimostravano, una conoscenza, una compenetrazione con la natura che i loro odierni coetanei si sognano.
Mi ha ricordato le lezioni florofaunistiche di mia madre (patresaia) che quando stavamo in campagna imbastardiva il mio lessico ferajese non solo declinandomi i nomi delle essenze vegetali e delle specie fungine così come sono definite nel versante occidentale, ma pure erudendomi sulla tassonomia serpigna marcianese. Tanto che che ancora oggi non mi intendo coi miei compaesani se parlo di mucchingoli o lucìole.
E m'è venuto pure da pensare che tutto il casino successo per una povera biscia, sarebbe stato improponibile in tempi, nei quali sia adulti che bambini sapevano perfettamente di quali serpenti nostrali era giustificato aver paura (nessuno in pratica se si evita di rompere i coglioni alle "rare" e timide vipere).
Ma ti voglio raccontare una cosa accaduta qualche ora fa, che apparentemente c'entra poco ma che al termine ricollegheremo.
Non molte ore fa, mentre lavoravo, con la coda dell'orecchio ho afferrato un brandello di conversazione tra due fanciulli sul limitare adolescenziale che pascolano spesso in questa casa:
"Eh bisogna proprio arrivarci a prendere quella roba ..." diceva uno serissimo
"Sì ma - rispondeva nello stesso tono l'altro - prima bisogna ammazza' il vecchietto!"
Dopo qualche secondo di perplessità, il prosieguo della discussione mi rassicurava, non stavo contribuendo all'allevamento di due piccoli mostri sanguinari, bensì ero al cospetto di due soggetti che passano la pressoché totalità del loro tempo libero o a rincoglionirsi di videogiochi spippolando o a discutere tra di loro sull'essenza e sulle caratteristiche dei loro strumenti di obnubilazione, che in un pomeriggio consentono loro di sbudellare (virtualmente) dodici malefici vecchietti, strozzare un Tirannosauro, disintegrare con il raggio laser diciotto coniglioni alieni assassini, e infiocinare sei squali-vipera...
O non si ritrovavano alla fine del giro dell'età evolutiva (come dicono quelli che hanno fatto le scuole alte) più adatti a vivere i tuoi bimbi che chiappavano le serpe belle per la coda?
(nella foto "serpo" nostrale fotografato giusto una settimana fa)