L'isoletta verde&blu non ancora eliminate le scorie di una campagna elettorale come quella dell'ultima tornata amministrativa (cattiva, personalistica, becera e squalificante come in mezzo secolo non ne avevamo mai viste), è già battuta dai venti della prossima "tenzone democratica": quella delle Regionali.
Vero che, nel caso, essendo pochi gli ambiti scranni da conquistare, le nostre gonadi non saranno massacrate da parte di schiere di Chiccazzè detentori di salvifiche ricette per gli insulari patrii pollai, ma già i bramanti i seggi fiorentini hanno iniziato a sparare le loro cartucce e mezze cartucce.
Ognuno affila le armi di cui dispone, e se Ruggero ruggisce già contro il piombinese (cinico, comunista, giornalista e baro) battendo sulla vecchia ma ancor funzionante pelle di ciuco della grancassa localistica, e lacrimando sull'Elba vilipesa, punta a ricompattare il gorillaio destrorso, ma non esclude di incantare pure il gorillaio - purtroppo c'è - mancino, fidando che la sedicente sinistra proponga qualche nominativo indigeribile per gli stomaci elbani, novità (si fa per dire) giungono dall'altro corno dell'isola, con l'annunciata candidatura di un sindaco di cui (per discrezione) non facciamo il nome, accennando solo al suo soprannome pittorico-medievale (per quanto riferentesi in realtà al monacello pasticcione di una antica pubblicità "che se una cosa fa, ne sbaglia due")
Costui negli ultimi giorni benigne interviste rilasciò, nelle quali annunciava l'epica discesa in campo, già a suo dire approvata e sancita da Forza Italia, per quanto ultimamente lo stesso ci venisse dato per più prossimo alla NCD di Alfano che al sofferente esercito dei nostalgici di Arcore.
A noi risultava cosa assai diversa, vale a dire che la commissione elettorale di Forza Italia - guidata guardacaso dall'on. Matteoli - avesse già scelto su quale cavallo puntare (cioè il ruggente capoliverese) e pure che il suo omologo marinese neanche fosse nel novero dei papabili di Forza Italia.
Misteri azzurri... spiegabili forse con la creativa fantasia del nostro, che anche in precedenti occasioni si lanciò in roboanti annunci rivelatisi poi solo panzane.
Taluni ricorderanno la campagna elettorale che avrebbe dovuto chiudersi con Berlusconi (pirsunalmente di pirsuna) sul palco della Marina, e naturalmente non accadde, così che l'ultima storica discesa elbana dell'ex-Cavaliere disarcionato restò lo scalo tecnico compese, durante la quale egli mangiò un piatto di orecchiette e chiese ad un indigeno abbondantemente tatuato se per caso (ahahahah che spiritoso!) dei disegni gli istoriassero anche il pipo.
Talaltri ricorderanno quando il giorno dopo la sua rielezione annunciò con sicumera che i due candidati trombati della sua lista sarebbero stati nominati Assessori esterni. Per poi scoprire quel che sapeva benissimo: la nuova legge non permette assessori esterni nei piccoli Comuni.
Facciamo così, quando leggeremo sulle liste che tra i candidati di Forza Italia alle regionali ci sta pure il sopra non nominato ci crederemo anche noi.
E se ciò non accadra... niente di grave, registreremo solo un altro bluff del sindaco di un comune condominiale, in vistoso calo di popolarità, che, come la rana di Fedro, inspira molta aria e si gonfia per competere in dimensioni col bue che gli sta di fronte. Ma l'epilogo della "fabula", per il tronfio e troppo gonfio batrace, non fu proprio allegro.