Se fossi Sindaco o Consigliere Comunale di Marciana Marina, farei fare una bella relazione storica su misura dove si dimostra che tutta la spiaggia del Bagno era funzionale all’attività della tonnara della pesca e come tale parte integrante del demanio comunale.
Se fossi Sindaco o Consigliere Comunale di Marciana Marina poi farei un Piano Spiagge (ci vogliono pochi giorni, visto le spiagge che abbiamo) e direi che quella spiaggia è ad uso pubblico come tutte le altre del Comune, proprio tutta, senza nemmeno bisogno di fare l’esproprio.
Se fossi Sindaco o Consigliere Comunale di Marciana Marina poi cercherei di avere un po’ del coraggio dimostrato poche miglia più in là nel Golfo di Procchio, tronchesine in mano, dalla Signora Sindaco di Marciana, il coraggio di difendere i diritti di bagnanti, turisti e cittadini, quel coraggio che i signori e signorini che governano Marciana Marina non si sognano nemmeno, sennò non li invitano alle ce ne pre e post manifestazioni in piazza... Sennò i grembiulini si incazzano...
Se fossi Sindaco o Consigliere Comunale di Marciana Marina, dopo, per sicurezza, chiamerei un avvocato bravo e gli farei fare, fondata o no, una causa presso il Tribunale Civile di Firenze per l'annullamento del contratto di compravendita (you remember De Fusco e la Torre medicea?) che forse finirà anche male ma impedirà a Nostra Signora e Padrona del Bagno di vendersi la sua piccola dimora per i prossimi 10 anni.
Dopo di che, se fossi Sindaco o Consigliere Comunale di Marciana Marina, manderei qualche amico della Nostra Signora e Padrona del Bagno travestito da venditore di cammelli, ad una delle sue celebri feste mascherate, e gli farei dire: “Noi aborigeni ritirare denuncia se tu levare paletti”.
Già. ma noi non siamo né sindaci né consiglieri comunali, siamo i soliti comunisti, come disse Totò Riina e come direbbero il berlusconiano leccante Vespa e la fascistissima siliconata Santanchè.
Tiro Fisso 2
Carissimo sig. Tiro Fisso 2, se mi permette, approfittando dell'assenza del direttore che, al momento, credo stia dormendo il sonno del giusto, commenterò piratescamente io il suo stimolante e mirabile delirio. Anzi, di nuovo con il di lei permesso, o anche senza, mi accingo a continuare il suo sogno, magari in una dimensione, diciamo così, più territorialmente più vasta.
Se fossi Presidente o Consigliere Regionale della Toscana mi vergognerei di come hanno venduto Toremar Conti e Ceccobao e di quest’ultimo chiederei immediatamente le dimissioni.
Se fossi Presidente o Consigliere Regionale della Toscana istituirei una commissione d’inchiesta per chiarire le ragioni in base alle quali si è voluto pervicacemente creare un malamente mascherato monopolio privato sulle rotte del canale.
Se fossi Presidente o Consigliere Regionale della Toscana affiderei al più affidabile studio legale d’Italia l’incarico di trovare le ragioni per annullare la privatizzazione di Toremar perché sono convinto che basti cercarle.
Se fossi Presidente o Consigliere Regionale della Toscana manderei messaggi di pace a Onorato spiegandogli che, se lui rende subito e senza frignare Toremar ai cittadini toscani, i cittadini toscani gli permetteranno di continuare a fare il suo lavoro fra Piombino, l’Elba e la Sardegna.
Se fossi Presidente o Consigliere Regionale della Toscana, appena riavuta Toremar, andrei a farmi spiegare dove sono finiti i 14 milioni di euro spesi in manutenzione nei due anni precedenti la privatizzazione.
Già, ma noi non siamo né Presidenti né Consiglieri Regionali della Toscana, siamo i soliti comunisti come disse Totò Riina e come direbbero l'ex comunista attualmente berlusco-leninista D’Alema o l’ex sindaco di Chiusi attualmente assessore regionale ai trasporti ferroviari Ceccobao.
il mitile ignoto