Incominciamo a porci sempre più frequentemente una domanda:
"Le sedicenti Forze Politiche elbane sono da considerarsi come qualcosa di reale o sono una manifestazione ectoplasmatica, o ancora il frutto di una allucinazione di massa?" (assessore no, l'allucinazione non è una tortura inflitta col ditone dei piedi).
Volendo mantenere, per pura carità cristiana, la speranza di catalogarle come fenomeni esistenti dovremmo intanto partire da una loro ridefinizione semantica: perchè continuare a dire "Forze" delle cose così esangui? Più corretto sarebbe chiamarle "debolezze politiche" collocandole dove realmente stanno: ad un passo dal baratro della nullità politica.
Orbene in questa isoletta felice e zone limitrofe negli ultimi anni è successo di tutto e di più, non crediamo che esista una porzione territoriale dello stato italiano che possa vantare in rapporto alla sua estensione, un più alto numero di interventi degli organi di informazione, una attenzione della collettività nazionale maggiore.
In una situazione del genere con tanti stimoli sarebbe stato logico aspettarsi un fuoco di fila di assemblee, riunioni, comunicati, dichiarazioni.
E invece niente, le flebilità politiche elbane ricordano la bella si una canzone popolare mugellana: "La bella alla finestra - la guarda in sù e in giù - aspetta il fidanzato - al canto del cuccù"
Nel frattempo c'è stato il terremoto, un'epidemia di cacarella, so' arrivati i ladri e hanno rubato il maiale e la bella sembra non si sia accorta d'un cazzo; aspetta un fidanzato che non verrà perchè nel frattempo s'è incartapecorita, e forse addirittura continua a mettersi in finestra ma non si ricorda più perchè.
Nel volgere di due settimane l'Arcipelago è stato al centro di due casi: l'affare della Nato a Pianosa e la nuova "Operazione Cerboli" che hanno suscitato l'interesse dei giornali nazionali. Come hanno reagito le fragilità politiche dell'Elba? Al solito, sono rimaste in finestra come la bella, la politica, la vita gli accadimenti vari non possono distoglierla dall'attendere il fidanzato, o forse Godot.
"Le sedicenti Forze Politiche elbane sono da considerarsi come qualcosa di reale o sono una manifestazione ectoplasmatica, o ancora il frutto di una allucinazione di massa?" (assessore no, l'allucinazione non è una tortura inflitta col ditone dei piedi).
Volendo mantenere, per pura carità cristiana, la speranza di catalogarle come fenomeni esistenti dovremmo intanto partire da una loro ridefinizione semantica: perchè continuare a dire "Forze" delle cose così esangui? Più corretto sarebbe chiamarle "debolezze politiche" collocandole dove realmente stanno: ad un passo dal baratro della nullità politica.
Orbene in questa isoletta felice e zone limitrofe negli ultimi anni è successo di tutto e di più, non crediamo che esista una porzione territoriale dello stato italiano che possa vantare in rapporto alla sua estensione, un più alto numero di interventi degli organi di informazione, una attenzione della collettività nazionale maggiore.
In una situazione del genere con tanti stimoli sarebbe stato logico aspettarsi un fuoco di fila di assemblee, riunioni, comunicati, dichiarazioni.
E invece niente, le flebilità politiche elbane ricordano la bella si una canzone popolare mugellana: "La bella alla finestra - la guarda in sù e in giù - aspetta il fidanzato - al canto del cuccù"
Nel frattempo c'è stato il terremoto, un'epidemia di cacarella, so' arrivati i ladri e hanno rubato il maiale e la bella sembra non si sia accorta d'un cazzo; aspetta un fidanzato che non verrà perchè nel frattempo s'è incartapecorita, e forse addirittura continua a mettersi in finestra ma non si ricorda più perchè.
Nel volgere di due settimane l'Arcipelago è stato al centro di due casi: l'affare della Nato a Pianosa e la nuova "Operazione Cerboli" che hanno suscitato l'interesse dei giornali nazionali. Come hanno reagito le fragilità politiche dell'Elba? Al solito, sono rimaste in finestra come la bella, la politica, la vita gli accadimenti vari non possono distoglierla dall'attendere il fidanzato, o forse Godot.