Istria Libera - Boia chi molla è il grido di battaglia - Tito Boia - Hitler torna - Slovenia vaffanculo - Slavi di merda, siete slavi di merda - Slavi comunisti bastardi - Un solo grido, un solo allarme Lubjana in fiamme Zagabria in fiamme - Slavo boia figlio di troia - Né slovenia, né Bosnia, solo Istria, Fiume e Dalmazia.
Non abbiamo udito distintamente questo campionario di slogan razzisti e nazi-fascisti, come si potrebbe immaginare, assistendo al passaggio di un corteo dell'estrema destra italiana, ma nientepopodimenochè direttamente da mamma Rai, e li abbiamo uditi in fascia assolutamente non protetta insieme a milioni di altri italiani.
E' accaduto che l'emittente pubblica in occasione dello sciopero dei giornalisti ha trasmesso senza commenti la partita di calcio tra le nazionali under 21 di Italia e Slovenia giocata a Vicenza.
In un primo momento la visione della partita senza il cicaleccìo degli esperti carciofili, con soli i rumori naturali dell'ambiente pareva pure più gradevole del solito, solo che ben presto un nutrito gruppo di quelli che magari gli scioperanti avrebbero definito con un eufemismo "sostenitori della nazionale" ha iniziato a servirci quella spazzatura ideologica prendendo il sopravvento audio.
La cosa è andata avanti per tutta la partita, senza che alcun solerte e strapagato (coi nostri soldi) funzionario RAI intervenisse perchè tecnicamente si escludessero o si filtrassero in modo da renderli innocui quei vergognosi cori.
E quest'Italia delle comunicazioni, così attenta a censurare le parole sconvenienti coi bip, che sono più volgari di quello che oscurano lasciando alla morbosità dell'immaginazione la ricostruzione di una parolaccia così sottolineata (assessore lasci perdere, glielo spieghiamo quando ha un paio d'ore), quest'Italia capace di fare di un moccolo scappato in diretta una questione su cui dibattere settimane, si è ciucciata 90 minuti di quasi ininterrotta, volgarissima, bestiale gazzarra fascista. Il comportamento di chi doveva vigilare è stato semplicemente ingiustificabile, dovrebbe chiedere scusa pubblicamente e dimettersi, in un paese civile lo avrebbero dimesso prima che fosse terminata la partita.
E' accaduto che l'emittente pubblica in occasione dello sciopero dei giornalisti ha trasmesso senza commenti la partita di calcio tra le nazionali under 21 di Italia e Slovenia giocata a Vicenza.
In un primo momento la visione della partita senza il cicaleccìo degli esperti carciofili, con soli i rumori naturali dell'ambiente pareva pure più gradevole del solito, solo che ben presto un nutrito gruppo di quelli che magari gli scioperanti avrebbero definito con un eufemismo "sostenitori della nazionale" ha iniziato a servirci quella spazzatura ideologica prendendo il sopravvento audio.
La cosa è andata avanti per tutta la partita, senza che alcun solerte e strapagato (coi nostri soldi) funzionario RAI intervenisse perchè tecnicamente si escludessero o si filtrassero in modo da renderli innocui quei vergognosi cori.
E quest'Italia delle comunicazioni, così attenta a censurare le parole sconvenienti coi bip, che sono più volgari di quello che oscurano lasciando alla morbosità dell'immaginazione la ricostruzione di una parolaccia così sottolineata (assessore lasci perdere, glielo spieghiamo quando ha un paio d'ore), quest'Italia capace di fare di un moccolo scappato in diretta una questione su cui dibattere settimane, si è ciucciata 90 minuti di quasi ininterrotta, volgarissima, bestiale gazzarra fascista. Il comportamento di chi doveva vigilare è stato semplicemente ingiustificabile, dovrebbe chiedere scusa pubblicamente e dimettersi, in un paese civile lo avrebbero dimesso prima che fosse terminata la partita.
Originale pubblicato il giorno 8 ottobre 2005