Certe volte frugando nei cassetti della memoria vengono fuori delle cose strane, come fogli antichi che però, soffiata via la polvere che li ricopre, e, riletti ci riconducono a sensazioni rimosse. Non so per quali tortuose vie sono tornato ad una "strana" poesia di Jacques Prévert: “Corteo”, letta per la prima volta forse 50 anni fa.
"Corteo" è un un divertente, irriverente gioco di paradossali inversioni di ruoli, di cui ho cercato, per riproporvelo, il testo, eccovelo:
Un vecchio d'oro con un orologio a lutto
Una regina di pena con un uomo d'Inghilterra
e lavoratori della pace con i tutori del mare
Un ussaro della compagnia con un fesso della morte
Un serpente da caffè con un macinino con gli occhiali
Un cacciatore di corda con un danzatore di teste
Un maresciallo di schiuma con una pipa in ritirata
Un neonato in abito nero con un gentleman in fasce
Un compositore da forca con un pendaglio di musica
Un raccattatore di coscienza con un rettore di cicche
Un arrotino di Coligny con un ammiraglio di forbici
Una suora del Bengala con una tigre di San Vincenzo di Paola
Un professore di porcellana con un aggiustatore di filosofia
Un controllore della Tavola Rotonda con cavalieri dell'Azienda del Gas di Parigi
Un'anitra a Sant'Elena con un Napoleone all'arancia
Un custode di Samotracia con una Vittoria di cimitero
Un rimorchiatore di famiglia numerosa con un padre d'alto mare
Un membro della prostata con una ipertrofia dell'Accademia francese
Un robusto cavallo in partibus con un vescovo da circo
Un controllore dalla voce bianca con un piccolo cantore d'autobus
Un chirurgo terribile con un bambino dentista
e il generale delle ostriche con un apritore di Gesuiti.
Esilarante, ma mi è venuto in mente che il "corteo" potrebbe essere - leggendo le cronache del giorno - allungato da un Prévert assolutamente apocrifo che scrivesse:
Un Capo di pentole ed un piazzista di governo
Un Gran Maestro del PD e un elettore della Massoneria
Una cupola dell’Unità ed una festa mafiosa
Ed oggi si potrebbe chiudere, con una lacrima:
Uno studioso di Gramsci e Berlinguer tangentaro e un Assessore crepato in Egitto