Venticinque anni fa (meno giusto un par di mesi) un Bettino Craxi - di cui pensammo, e pensiamo non pentiti , infinitamente male, ma che, confrontato col Premier Brododidado che ci viene somministrato da questo gramo tempo, parrebbe come un gigante della cultura e della politica, chiese agli italiani “di andarsene al mare” il giorno in cui si votava un referendum.
Ricordo che in quella occasione un antico comunista, indignato e imbufalito pronunciò la sua maledizione: “E per chi va al mare piovesse … ma che piovessero serpi, sassi, stronzi, ricci di mare e fichi d’india!”. Non nascondiamo che figurarci dei bagnanti terrorizzati correre a cercare riparo sotto quell’apocalittica pioggia cercando di schivare i comunque sgradevoli proietti, ci divertì assai.
Il tentativo di non far raggiungere il quorum nel caso fallì e Craxi incassò uno dei peggiori siluri della sfolgorante carriera destinata peraltro di li a poco a terminare.
Ci piacerebbe che anche stavolta, come già accadde in quell’occasione e nell’occasione del (raggirato) referendum sul’acqua pubblica di cinque anni fa, l’elettorato italiano, scosso da un moto di dignità ribaltasse le previsioni e votando in numero sufficiente il SI, domenica prossima, compisse un atto di generosità verso il nostro mare e soprattutto verso ” l’internazionale futura umanità” come recitava un antico canto-bandiera dei progressisti di tutto il pianeta.
Già perché sarebbe un errore trasformare questa consultazione (così come quello ventura sulla revisione costituzionale) in un semplice pronunciamento pro o contro il governo.
D’accordo, l’esecutivo a partire dal Capataz esce già politicamente trivellato da trivellopoli, ha già dimostrato di essere, nella vicenda, uno strenuo difensore dei petrolieri contro gli interessi degli italiani, cantano già le carte note, e crediamo che di ben altro e di peggio uscirà da questa lordura, tuttavia…
Tuttavia la questione da affrontare domenica prossima nei seggi, va vista con gli occhi lunghi della storia e non con quelli talvolta miopi della cronaca, e che il popolo italiano, usando uno dei pochi strumenti democratici che gli si concede, dia il segnale di volere (perché anche di questo si tratta) una vita più in armonia con il pianeta, è cosa molto più importante dei destini di ministri d’accatto e di quello di chi dirige la sganasciata, stonatissima banda, (capo del PD) che chiede ai cittadini di boicottare, con il non voto, un referendum promosso da 10 presidenti di Regione (di cui 8 del PD !)
Rifiutiamoci di andare a votare CONTRO Tizio o A FAVORE di Sempronio, andiamoci in tanti a votare PER NOI per i nostri figli, nipoti e pronipoti, per un tempo governato forse dalle destre, forse dalle sinistre, ma certamente dalla ragione.
Oddio… fermo restando che al mare ci si può andare prima o dopo il voto, se poi chi andrà al mare INVECE che a votare, fosse colpito, non dalla maledizione anti-craxiana di cui all’inizio, ma anche solo da una più modesta improvvisa grandinata, non ci piangeremmo sopra.