"La televisiun la g'ha la forsa de leun
la televisiun la g'ha paura de nisun
la televisiun la t'endorment cum un cuiun"
Traduciamo i versi di Enzo Jannacci per i non avvezzi all'idioma lombardo:
"La televisione ha la forza di un leone
la televisione non ha paura di nessuno
la televisione ti addormenta come un coglione"
Non siamo mai stati inclini al "vittimismo insulare", non abbiamo mai dato spazio a crociate contro il "continentale cinico e baro" che passa il canale per colonizzare e/o per gettare fango sull'isoletta verde e blu dove tutto invece fila a meraviglia, abbiamo sempre nutrito sospetti verso gli "orgoglioni" che poi di solito con un posticcio amor di patria coprono porcate o inettitudini perfettamente "made in Elba", oh yes.
Abbiamo quindi maturato tutti i diritti di sentirci incazzati come iene, sia in veste di cittadini che in quella di pubblici informatori, verso la tv-spazzatura che di solito addormenta come coglioni gli utenti davanti a rintronati tronisti a "piccoli budelli crescono", a finti litigi pseudo-giudiziari, a pianti -magari - di VIP falsamente affamati, o - nel caso - a paladini vendicatori, scopritori di scandali e ingiustizie alla rinfusa, a tranciatori di sentenze ignari delle realtà sulle quali vezzosamente pontificano, agli ignoranti che pensano che bastino gel, lustrini e coscelunghe per coprire l'esercizio "ad minchiam" (spesso abusivo, sempre cialtrone) del mestiere dell'informare, che è certo meno pesante che andare in cava, ma che esige comunque fatica, rispetto di codici deontologici, serietà, impegno almeno nel documentarsi.
Chiedano almeno scusa e di corsa, a tutta una comunità che hanno offeso, in primis a gente che la "buona scuola" in mezzo ad un mare di difficoltà (e nella difficoltà aggiuntiva di stare in mezzo al mare) la fa un giorno sì e l'altro invece anche, come pratica di vita, da molto prima che un ex-boy scout già concorrente alla Ruota della Fortuna, ne facesse un cianciato slogan.