C'è un modo di dire isolano "quando è tempo delle ciliege si coglie le castagne" che mi è venuto in mente durante la ricerca, al momento infruttuosa quanto affannosa, di un racconto scritto molti anni fa e "promesso" ad una amica-editrice milanese, quando tra le carte d'epoca mi è sbocciato un foglio con su scritto a mano e frettolosamente "Cala dei Frati".
Calcolo a occhio che è stato vergato prima della caduta del muro di Berlino, sono degli appunti, una specie di "scaletta", e mi sforzo di ricordare, inutilmente, se li avevo presi per la stesura di un articolo sull'Unità, o per un giornaletto (allora si usava) di Partito o forse ancora per un intervento al P.C.I.
Il tempo ha scardinato la sequenza logica, oltre che stingere un po' le lettere, e mi appaiono frasi che non riesco a legare tra di loro una è "due roulotte che sono state trasformate in villette" che però non mi dice nulla, accanto "Caso ..." e un indecifrabile (per me medesimo) forse cognome che comincia per "M" e termina per "acci".
Mi viene in mente per assonanza la "Legge del Checcacci": "Se ti fai vede' gallina poi ti fanno fa' l'ovo" che non c'entra niente, o forse sì. "Chiedere a Nedo..." (sicuramente Volpini) sentire Umberto (Mazzantini), poi finalmente un periodo di senso compiuto e comprensibile:
"Quando la Cala dei Frati tornerà accessibile per i cittadini portoferraiesi? quando i signori amministratori porranno fine a questa indebita privatizzazione di una risorsa (balneare, cancellato) che storicamente apparteneva ed era fruita da tutta la comunità cittadina? Quando si ripristinerà il pubblico accesso?"
Beh un po' ridondante ma giusto... ma quello che mi colpisce è la successiva frase: "riusciranno i miei nipoti a vedere cancellata questa vergogna?"
Mi sono fermato un attimo a pensare a quel me che scriveva quella frase, che ancora non contava gli anni con gli "anta", che aveva due figlie piccole, ed al quale, a scrivere "i miei nipoti", gli pareva di parlare di un lontanissimo futuro.
Con un salto temporale ritorno all'oggi, e mi accorgo che di nipoti ce ne ho già quattro (ma vado per la cinquina), e se il più piccolo è un topino di due mesi il più grande ha la voce da omo (e tra un po' mi mangia la pappa in capo)
Penso anche all'ultima lettera di Legambiente al Sindaco di Portoferraio sulla questione della Cala dei Frati, dopo gli incontri e gli annunci dei mesi scorsi e la sintetizzo volgarmente: "Signor Sindaco non sarà che si prepara a prenderci pel culo come tutti quelli prima di Lei?"
Urge un aggiornamento di quella trentennale scaletta: "riusciranno i miei PRONIPOTI a vedere cancellata questa vergogna?"