Mi chiama Claudio Frontera (al momento Presidente della Provincia) affidandomi l'incombenza: il nuovo VicePresidente della Provincia è Fabio Del Nista, ed è stato da lui incaricato di curare in particolare il territorio elbano. "Tu resti a sua disposizione, accordati con lui e intanto mercoledì organizza una conferenza stampa in cui dai la notizia, e lo presenti ai tuoi colleghi elbani"
Niente di che: giro di telefonate, preparo le solite cartelline "di cortesia", sul frontespizio di ognuna ci scrivo a caratteri abbastanza rilevanti: "C.S. presentazione V.Presidente Fabio Del Nista", all'interno una breve nota con dati biografici, incarichi ricoperti dal medesimo etc., un Floppy Disk (allora si usano) che contiene alcune immagini digitalizzate (e sull'etichetta scrivo "Foto Dott. Fabio Del Nista") carta bianca per appunti ed una spartana bic (è notorio che i giornalisti spesso si presentano senza penna o con la penna che puntualmente non funziona).
Arriva il Mercoledì fatidico ed arriva il nuovo amministratore, andiamo in Saletta dove a poco a poco arrivano anche i giornalisti che si siedono intorno al tavolo davanti alle loro cartelline.
Li ringrazio e passo la parola al V.Presidente Del Nista che esordisce "Sono Fabio del Nista ..." e continua parlando del suo incarico; fa presente che sarà per problemi del suo lavoro privato tutte le settimane all'Elba, ma che approfittando di questo, il mercoledì sarà disponibile anche per gli operatori dell'informazione, chiarisce quali sono le sue competenze amministrative, chiede cortese collaborazione etc. etc. etc.
Se la spiccia in pochi minuti comunque, allora riprendo la parola per quel tanto che basta per dire "Se i colleghi vogliono rivolgere domande ..." Vedo qualcuno che alza una mano, anzi alza la Bic trovata nella cartellina e domanda:
"Scusi come ha detto che si chiama lei?"
Nella saletta si naviga tra l'ilarità e l'imbarazzo, il vicepresidende mi tocca un braccio e con gli occhi tondi spalancati mi domanda, neanche troppo sottovoce, e con l'inflessione livornese:
"Ma che è scèmo?"
Io gli occhi, come "la bella Giulia" della filastrocca, li volgo al cielo, anzi al soffitto e spalanco le braccia.