Alfredo e Gino su una panchina in Calata
Alfredo: Gino, ‘un t’ho visto giovedì scorso alla cerimonia pe’ inaugurà la Calata dedicata alle Capitanerie di porto.
Gino: ‘Un c’ero perché m’interessava poco. Pe’ carità la Capitaneria fa tanto pe’ l’Elba. Va a vedé se i pesci ne’ ristoranti so’ variati, fa controlli e soccorsi in mare. Ma c’era proprio bisogno di dedicà una parte della calata alle Capitanerie? E poi quel pezzo di Calata ‘un ha pace! Prima si chiamava Calata Buccari, poi è diventata degli Agonauti
Alfredo: o chi so’ l’Agonauti? Già io un sapevo chi era Buccari!
Gino: Era gente che navigava e che andava a cercà un affare d’oro e sembra che sia venuta anche da noi sbarconno a le Ghiaie.
Alfredo: Ma poi lo trovonno l'oro a le Ghiaie?
Gino: No, loro no, quarcheduno doppo sì però! tra bari ristoranti... n'hanno ciucciati quadrini da le puppe del suolo pubblico! l'hanno sporpate, e ora anche quelli dell'ombrelloni e de le straie, che se vai col tu' asciugamano, così a la bona, non sai nemmeno più dove poggià il culo!
Alfredo: Come sei polemico e azzizzino... tornamo in Calata ...
Gino: Giusto... allora dopo che questo Buccari e l'Agonauti, siccome ‘un c’è due senza tre ora hanno deciso di cambià di novo il nome.
Alfredo: devo dì che è stata una bella cerimonia…il Sindaco ha fatto anche un bel discorso….
Gino: Strano che ‘un l’abbia fatto il Marini.
Alfredo: O che dici? In certe cerimonie come fa a parlà il Marini. Spetta ar Sindaco fa’ il discorso di circostanza!
Gino:Ma, dopo ir Sindaco, il Marini ha detto quarcosa?
Alfredo: O Gino, ‘un insiste. Il Marini ‘un ha detto una parola.
Gino: Chissà come stava male! Senti, cambiamo un po’ discorso. Pe’ andà anzi per tornà alla Ghiaie...
Alfredo: Ora mi confondi... è du' ore che mi porti su e giù tra la Calata e Le Ghiaie e siamo sempre qui ...
Gino: Zitto ... a le Ghiaie dicevo il viale l’hanno intitolato, tempo fa, alle Fiamme Gialle, vale a dì a’ finanzieri. E anche qui c’è da dì che i finanzieri si danno tanto da fa’ e vanno ringraziati. Ma proprio ieri mi dicevo: allora dovrebbero intitolà qualche strada o qualche piazza anco all’Arma de’ Carabinieri, alla Polizia stradale, a’ Vigili del foco, alla Forestale. Si fanno un ber mazzo anco loro, pe’ tutto l’anno e soprattutto d’estate, a controllà le strade, a spegne’ l’incendi….. Insomma danno una grossa mano pe’ l’ambiente e il turismo. Se io fossi, ‘un so, il Capitano de’ Carabinieri o il Comandante de’ Vigili del Foco, andrei dar Sindaco a faglielo presente.
Alfredo: toh, ‘un c’avevo pensato. Sai che ti dico, allora dovrebbero ricordassi anche de’ nostri Vigili urbani. Il povero comandante Pacini c’ha sempre avuto pochi vigili (quest’anno i vigili stagionali gliel’hanno presi dal 16 di agosto, figurati!), ma s’è dato sempre un gran da fa’. Quante vorte l’ho visto, tutto sudato, alla rotonda del porto, davanti alla Cooppe, a dirige il traffico, paletta in mano, quando ci so’ le partenze de’ turisti!
Gino: Per esempio, la via dov’è ora la Caserma de’ Carabinieri, Via Manganaro, potrebbe esse’ intitolata all’Arma. Una targa pe’ Vigili del Foco la metterei nella strada che si deve fa’ pe’ arrivà alla loro caserma, alle Antiche saline. Ar Corpo de’Vigili urbani, dedicherei la piazzetta proprio davanti ar Comune. Siccome la Forestale sta alle Ghiaie, all’ingresso de’ giardini potrebbero mette’ un marmo co’ la scritta: “Parco Forestali dello Stato”. Meglio che a loro, a chi lo voi intitolà. Così so’ sicuro che ci metterebbero qualche arbero e qualche bella pianta. ‘Un sarebbe male. Da un ber po’ di tempo i giardini fanno proprio pena.
Alfredo: Gino,mentre parlavi, m’è venuta un’artra idea. Te la voglio dì. Perché ‘un pensà anche a certi personaggi caratteristici della vecchia Portoferaio, che ora ‘un ci so’ più?
Gino: Deh, l’hai pensata bene!
Alfredo: ‘Un so, la piazza Cavour potrebbe diventà Piazza Teodolindo. Te lo ricordi? stava sempre a sedé al baroma, tutto elegante. A quello che chiamaveno Troncaceci, che c’aveva una bettola ar ponticello, il Comune potrebbe dedicà Via Carducci.
Gino: Alfredo, sei forte!
Alfredo. Ma lo sai che più ci penso a questa idea che m’è venuta e più mi piace? Assegnerei la scalinata Camerini a quella sagoma di Dagoberto Bulliri, che stava a’ Forni di S. Francesco, e la piazzetta Citi, sul porto, a uno dei primi benzinai di Portoferaio, Mario il Barontini.
Gino: E perché ‘un intitolà la Via di Carpani a Panino, quello che c’aveva la trattoria dove si mangiava anco bene o il viale delle Ghiaie, dove un tempo ci facevano le gare co’ le biciclette, a Uglietta, che, poveraccio, arrivava sempre urtimo?
Alfredo: Tutte le idee che ci so’ venute finora, Gino, bisognerebbe appuntassele, se no poi ce le scordamo. Caso mai, poi, te che lo conosci, le dici al Bicecci che ci pensa lui a falle arivà al Sindaco!
Gino ( portandosi all’orecchio destro di Alfredo, da dove ci sente un po’ meglio, e parlando molto sottovoce): Alfredo, sai che penso ? Se anche questa vorta il gabbiano ci spia e qualcuno di quelli che so’ in Comune domani legge le favate che ci semo dette, ci sta che ‘un capisca che si stava a scherzà; che ci pigli sur serio. E un giorno ci potemo trovà la piazza Cavour intitolata davvero a Teodolindo o la piazzetta Citi al Barontini. Da questi c’è da aspettassi di tutto!.
Alfredo: Gino, ma te ti devi fa’ curà il capo! Chi voi che faccia la spia? Comunque ti dò ragione, se per caso i signori della Biscotteria venissero a sapé quello che ci semo detti oggi, anche senza fa’ le cappellate che dici te, quarche artra targa di marmo so’ sicuro che la mettono. E potrebbe succede’ che, almeno una vorta, il Sindaco faccia fa’ un discorso ar Marini. Che lo sa fa’ e se lo meriterebbe.
Wack (Gabbiano demaniale e toponomastico)