A proposito di Piano Regionale di Sviluppo mi piacerebbe tanto che oltre a parlare di cose che sicuramente sono indispensabili e necessarie per una località che vuole posizionarsi tra le leader nel settore del turismo, tipo aeroporto, trasporti marittimi, trasporti interni, lavoro, valorizzazione siti culturali, porti turistici, crociere etc.etc.
Vorrei che si parlasse di una cosa che sono ormai anni che ad ogni occasione spunta e viene fuori “PROLUNGAMENTO DELLA STAGIONE". Sene parla sempre molto ma poi di fatto tutto si ferma li.
Posso provare a fare un sogno: Vedo un consigliere regionale, Gianni Anselmi, che parla spesso di questa problematica per la nostra isola. Vedo i due imprenditori più importanti per il settore del turismo, senza che gli altri se ne abbiano a male, Moby/Toremar e Associazione Albergatori Elbani che sono seduti allo stesso tavolo di lavoro e preparano le offerte per i fine settimana (ven.sab.dom) nei mesi Marzo, Aprile, Maggio, Ottobre e Novembre magari nel settore sport di acqua e terra. Vedo insieme a loro il Parco Nazionale dell’arcipelago e tutti gli altri attori legati a queste attività increduli per quello che sta accadendo.
Bene! No, il mio è un sogno, ma non crediamo che in effetti il nostro territorio meriti quantomeno un tentativo , un sforzo da parte di tutti, perché dal sogno si possa finalmente passare alla realtà?
Paolo Andreoli
Segretario del PD di Portoferraio
Caro Paolo
I giochi con le carte (pure loro "vittime" della rivoluzione informatica), hanno visto diminuire i praticanti anche se il declino è parzialmente compensato dalla loro sopravvivenza in forma di surrogato elettronico. Comunque sono convinto che sono sempre meno coloro che sanno giocare gli "scozzi" più tradizionali con i mazzi da 40 a scopa, bazzica, briscola, pelino, mariaccia, a vinciperdi, terzilio ed al classico tressette a quattro.
Ti chiederai che c'incastra tutto ciò con quello che scrivi, ci arriverò, ma ti chiedo, con i lettori, di pazientare.
Nel Tressette (cugino del Bridge ma con meno puzza sotto il naso) conta molto l'acume con cui si gioca, l'intesa - muta - con il compagno, ma contano molto gli "stilli" (asso due e tre - per gli italiani "onori) che in totale sono 12.
I punti in palio per ciascuna partita sono 11, ma l'avere servite tra le 10 carte 3 stilli dello stesso seme detto "Napoletana" fa conseguire 3 punti aggiuntivi, l'avere, serviti 3 o 4 stilli dello stesso valore (assi, due e tre) da 3 o 4 punti e i bonus(detti "accuso" poiché deve essere dichiarato in prima mano), si combinano e sommano.
Si vince a 31, ma perché proprio 31? per impedire anche teoricamente che si possa vincere con una sola partita; infatti anche se uno dei dei giocatori avesse una sgrumatissima botta di culo (cioè più che lievemente baciato fosse trombato proprio dalla signora fortuna) e si ritrovasse serviti 10 dei 12 stilli, e inoltre questi fossero 3 Napoletane e il quarto 3, il totale del bonus sommerebbe 19 punti, che uniti agli 11 di partita giocata farebbero giusto 30.
Orbene mio padre mi raccontava che in tempo antico, nelle fumosissime sale dei bar ove si giocava a carte, c'era un ometto chiamato Baldicchio, accanitissimo giocatore di Tressette, che non mancava mai alla fine della partita di commentare: "Eppure un giorno mi devono veni'...". C'era immancabilmente qualcuno che chiedeva: "Cosa?" e lui rispondeva immutatamente "Tre napoletane e un 3!".
Nulla potevano gli sforzi di coloro che cercavano di dimostrargli quante infinite fossero le combinazioni possibili, e quanto estremamente improbabile fosse che il caso gli recapitasse quelle carte. Lui eroico continuava a sperare, la fede batteva sempre il calcolo combinatorio.
Tanto che alla fine la sua onirica perseveranza gli valse l'onore di essere proverbiale, le tre napoletane e un 3 non li vide mai, in compenso per lungo tempo, una speranza totalmente priva di fondamento, un'impresa annunciata con nessuna probabilità di riuscita, finì per essere definita dai ferajesi: "Il sogno di Baldicchio"
Ecco Paolo mettendo non ad un tavolo, ma in una specie di ideale shaker, i soggetti che hai citato, conditi certo con le loro indubbie capacità, ma pure con i limiti mentali, l'arroganza, il campanilismo, l'arrivismo, l'individualismo, l'avidità, l'assenza di senso delle istituzioni (tutto variamente distribuito in diverse dosi e intensità eh!) non credo che shackerando (che è un po' come scozzare le carte) ne vengano fuori tre napoletane e un 3, ma neppure un cocktail lontamante potabile.
Temo Paolo che tu abbia fatto "Il sogno di Baldicchio".