Mi arriva dall'Assessore Angelo Del Mastro (persona che gode della mia personale stima) un messaggino con il quale cortesemente mi invita ad una conferenza stampa nel corso della quale si tratterà di un "censimento degli alberi ad alto fusto" chiedendomi se Elbareport potrà inviare qualcuno.
Sto per rispondergli che c'è una concomitanza di eventi (è vero), e che con le scarse forze di cui disponiamo non possiamo "coprire" la conferenza, ma che se il Comune di Portoferraio emetterà una sua nota, gli daremo adeguato spazio (vero pure questo) ma mi sentirei un po' ipocrita al momento di aggiungere il rituale "mi dispiace", per due ragioni:
a) Più invecchio e meno reggo le conferenze-stampa che in genere provocano una enorme perdita di tempo rispetto allo spessore della notizia che se ne ricava;
b) Nel caso di specie temo fortemente di apprendere qualcosa che mi disturberà profondamente, ed inquietarmi non mi farebbe certo bene alla salute.
Decido allora di telefonare ad Angelo per spiegarmi a voce, ma poi ho ancora un ripensamento e decido di scrivergli qui in pubblico ciò che penso.
Premetto Angelo che ho sempre pensato che una città che si rispetti debba essere abbellita dagli alberi, che più son presenti meglio è, e che considero un delitto uccidere senza reali necessità, esseri viventi ancorché vegetanti, specie quando a renderli come sono, la natura ha "faticato" impiegandoci decine di anni.
Ugualmente considero amministrativamente delittuoso non curare il patrimonio arboreo esistente, per evitare che i vecchi fusti deliberatamente lasciati andare a puttane (vedi Piazza Pietri), poi siano fonte di pericolosi crolli di rami o interi alberi.
Non dubito che il botanicissimo consigliere delegato godrà del supporto di esperti veri (che gli risparmieranno una figuretta come quella degli alberi avvelenabimbo dei Paternostri ai Giardini delle Ghiaie, poi tolti in fretta e furia), quella che mi spaventa al netto dei futuri risultati dell'inchiesta sulla salute delle essenze arboree ferajesi, è la filosofia con la quale questa scienza sarà gestita.
Si filosofia, o se vogliamo politica o ancora senso estetico, perché se è indubbio che io mi rallegri ogni volta che vedo piantare e crescere un nuovo albero, il predetto plenipotenziario arboricolo ha all'opposto una visione estetica che, qualche anno fa - riferendomi ad altro personaggio assai segapino - definii alla "Topadinonna" (allocuzione datata, visto che oggidì è di gran moda, tra le ultime generazioni, ricoprire di vello la maschile faccia e, per probabile compenso, radere a zero la femminea susina).
Ed avendo gia sentito annunciare da questo assertore dello "Spelacchiato è bello" che tra gli obbiettivi della "pulizia arborea" ci sarebbe pure la magnifica ombrosa "galleria" di pini di San Giovanni, se sentissi ribadire in Biscotteria un tale esteticamente scellerato proposito, non riuscirei di sicuro a mantenere l'aplomb che si confà ad un pubblico informatore.
Meglio che ci mandi un comunicato Angelo, lo pubblicheremo con la usuale solerzia.
Ovviamente se le mie preoccupazioni vi trovassero riscontro credo che ne scaturirebbe un bel casino, convinto come sono che vi trovereste a fare i conti non solo con le associazioni ambientaliste, che hanno già espresso "feroce contrarietà" a quell'ipotesi, ma anche tanta, tantissima gente che considera quel viale come una bellezza irrinunciabile per Portoferraio, un bene comune altamente simbolico.
Non seguite le peste del Padrone dei Vapori che ci ha strappato un pezzetto di cuore cancellandoci il nome evocativo di Aethalia e facendo pure l'offeso: tenete giù le mani dai pini di San Giovanni, non è Cosa Vostra, è roba di tutti.