Quando eravamo dei frugoli scorrazzanti tra le medicee mura, impegnati in giocose zuffe e lotte, spesso si sentiva riecheggiare un'esclamazione: "FIDO!"
Un originario della Bassa Polesana, o delle bergamasche valli, poteva anche interpretare quell'urlo in guisa di richiamo a domestico animale, e stupirsi della straordinaria omonimia canina di massa quivi riscontrabile.
Un ferajese, o comunque un ilvate, interpretava correttamente quell'esclamazione nel suo significato: e cioè come una dichiarazione di resa, o quanto meno una richiesta di tregua, avanzata da chi nella lotta si trovava a soccombere.
Era una breve parola estratta da un’arcaica allocuzione: "Nella misericordia tua conFIDO!"
Orbene stiamo soccombendo, anzi, forse siamo già “soccombuti”, e sicuramente sul punto di urlare il nostro più straziato “FIDO!”
Va bene, c’è una campagna referendaria in atto, ci sono confronti in corso su questioni importanti come il futuro dei servizi marittimi, l’uso delle risorse demaniali etc, ma non è possibile che dopo settimane letargiche tutti si mettano ad esternare all’unisono, e a ribattere e controribattere, ingolfando le redazioni di mail e costringendo, noi meschini gazzettieri, a stendere paginate e paginate di roba nelle quali i medesimi concetti vengono ripetuti all’infinito.
Quanto tutto ciò si traduca in vera visibilità per i soggetti proponenti, è presto detto: ierì questa testata ha pubblicato 20 pezzi, la maggior parte ascrivibili ai soggetti di cui sopra. Calcolando la somma dei lettori indirizzati al giornale da FaceBook (una componente importante degli accessi al sito), le letture complessive superavano di poco le 8.000 unità.
Per avere un’idea i corsivi come questo fanno sempre più di mille letture, le notizia di “nera”, di norma, superano le duemila, così come la notizie sociali su lauree, eventi di rilievo o anche cronache del normale vivere che toccano la sensibilità (Michelino Melis l’altro giorno col suo ricordo di Mauro e Alberto ha sfiorato le 9.000 unità); i pezzi “politici”, salvo rare eccezioni, difficilmente superano le 500 letture, ed abbiamo notato che questa tendenza verso il basso si sta progressivamente accentuando.
Sono aride cifre, ma traducendo il tutto in sintesi estrema, si può affermare che i nostri lettori stiano mandando a partiti, amministratori etc il seguente brutale messaggio “CI AVETE ROTTO LE PALLE!”
Facendo un discorso un po’ più serio – siccome siamo tra coloro che pensano non si possa far a meno degli strumenti di democrazia - crediamo che questa comunicazione debba essere corretta: nei linguaggi usati che devono risultare semplici e comprensibili, nei contenuti che abbiano quel tanto di originalità da non apparire dei “copia e incolla”, nella frequenza, privilegiando interventi più rarefatti che solo per questo diventerebbero più autorevoli, nell’evitare, il più possibile, personalizzazioni, offese e “battibecchi”, con la pretesa di avere sempre l’ultima parola.
Insomma siamo ad un “FIDO!” di massa, e all’invito “Aprite bocca meno frequentemente e per dire cose più ripensate, più sensate e più significative”.
Ne va della partecipazione, e del riavvicinamento alla politica della comune gente.
Ci pare una posta non indifferente.