"Al Bar Casablanca/ blue jeans scoloriti/ la Nikon gli occhiali/ e sopra una sedia/ i titoli rossi/ dei nostri giornali/ la faccia annoiata/ la barba sporcata/ da un po' di gelato/ parliamo parliamo/ di rivoluzione/ di proletariato..."
Il feroce sbeffeggiamento in musica di Giorgio Gaber mi è tornato in mente nell'apprendere che il Compagno Conte Paolo Gentiloni - sì, pure sangue blu può vantare - prima che margherito già "gruppettaro", di quelli che chiamavano noi del P.C.I. "revisionisti e controrivoluzionari" - direi una nemesi se non ci fosse poi da spiegarlo al consigliere - è stato incaricato di tenere il posto in caldo... pardon di costituire un nuovo governo (nuovo... insomma, facciamo lavato con perlana) della sempre più bananiera repubblica.
Un atto tragicomico che si completa con le amenità del toto-ministri, che dà per pervicacemente presenti anche nel nuovo esecutivo dei fiduciari dell'azionista di maggioranza Dott. Matteo Pinocchio Renzi, dei personaggi del calibro del Lotti (e passi, visto che il 99% degli italiani sa una sega chi sia), ma pure della Boschi, madrina della riforma costituzionale che tanto successo riscosse presso gli italiani, la qual pare che interpreti (bontà sua) il doveroso passo indietro che si imporrebbe a chi un minimo e stile conservasse, dopo una cotal batosta, come un semplice cambio di casella e dicastero.
Speriamo che siano voci prive di sostanza, in caso contrario non comprendo come si faccia a non comprendere, in casa PD, quanto suonerebbe canzonatorio per la larga maggioranza della gente un simile reincarico.
Certo, niente a che vedere con la madre di tutte le prese per i fondelli, quella che ha confezionato in prima persona, dal suo eremo di Pontassieve, il Supremo Capataz, lacrimante tra gli scatoloni, affidando a facebook le sue languide notturne note... coi figli che dormono nella casupola, che tenerezza...
"Torno semplice cittadino" dice il contrito che fu costretto dal voto cinico e baro a lasciare il Conte a badare agli affari suoi, e pare di sentire sul sottofondo le malinconiche note di un "Addio a Lugano" degli anarchici "cacciati senza colpa".
Ma quale semplice cittadino? Tu sei il segretario del PD, sei una delle incarnazioni del potere di questo paese; semplice cittadino è chi si alza ogni mattina per andare a lavorare, se è fortunato, o per andare a sbattersi per trovarlo un lavoro, o che, peggio ancora, non si alza più perché ha smarrito la speranza.
Le semplici cittadine e i semplici cittadini non hanno il problema di quale ministero occupare, di come brigare per vincere il prossimo congresso, tirano la carretta per mettere (spesso letteralmente) insieme il pranzo con la cena, pensano a come far fronte a problemi che probabilmente non solo TU gli hai creato, ma sicuramente TU non gli hai risolto.
Anche i figli e nipoti dei veri "semplici cittadini" dormono, con un futuro molto meno assicurato dei figli dei potenti come te.
Un po' di senso del pudore non guasterebbe