Alfredo e Gino in piazza Cavour
Alfredo: O Gino, è un bel po’ che ‘un ci si vedeva. Come stai?
Gino: ‘Un c’è male.
Alfredo: Le feste come l’hai passate?
Gino: come voi che l’abbia passate? In casa co’ la mi’ moglie, i figlioli e i nipoti che t’hanno fatto un casino che m’hanno sfinito. Però so’ stato bene.
Alfredo: O ‘un te ne potevi andà co’ la tu’ moglie in montagna a scià o alle Maldive a piglià un po’ di sole?
Gino: o che hai voglia di pigliammi per culo? O dove devo andà alla mi’ età e co’ la pensione che mi danno? In montagna, o in quell’artro posto c’hai detto te, ‘un ci andavo nemmeno da giovane, figurati ora.
Alfredo: Hai visto quante belle iniziative, durante le feste, hanno organizzato i commercianti insieme alla Amministrazione comunale? Ha fatto bene il presidente della Confesercenti a dì che, in fin de’ conti, Portoferaio ‘un è mortoferaio e a ringrazià uno per uno l’amministratori. Il Sindaco e il Vice, il Bertucci e il Del Mastro.
Gino: O Dio, ha fatto bene a ringrazialli tutti, anche perché se ringraziava solo il Ferari volevi sentì il Marini! Però già che c’era poteva ringrazià anche le du’ donne assessore.
Alfredo: Toh, hai proprio ragione! Che bel maschilista il Presidente de’commercianti!
Gino: Sai che ti dico Alfredo? E’ vero che so’ state fatte tante belle cose pe’ festeggià il Natale e il Capodanno e che anche quest’anno in piazza Cavour, sopra la terazza della porta a mare, è arrivata la Befano pe’ la gioia de’ bimbi. Ma speriamo che pe’ il Comune ‘un succeda quello che tutti l’anni diceva il mi’babbo; che, co’ la Befana ‘un finiscono solo le feste, ma pe’ tutti i regali, i cenoni, i panettoni, le bottiglie di spumante pe’ festeggià l’urtimo dell’anno, le carze della befana, finiscono anche i quadrini.
Alfredo: Che voi dì?
Gino: Che voglio dì? Ma ‘un li leggi i giornali? Aggiornati, caro. Quel Segretario comunale che c’era prima e che il Sindaco aveva denunciato pe’ truffa, è stato assolto, perché secondo i giudici di Livorno, ‘un aveva commesso un tubo. E ora vedrai che bella legnata che piglia ir Comune.
Alfredo: che leganta? Spiegati.
Gino: Svegliati Alfredo! Quel Segretario ora chiederà i danni. Insomma vorrà un ber po’ di sordi a risarcimento. E poi c’è ir Donati, il ragioniere, che è stato licenziato mesi fa e che ha fatto causa ar Comune. E se anche ir Donati vince la causa, borda, artri sordi da pagà. Ma ‘un finisce qui. Quello che controlla i conti der Comune, che mi sembra si chiami revisore, ha scritto che i nostri amministratori hanno fatto dei bei casini co’ bilanci e che, prima o poi, si troveranno male. E tutto quello che ha scritto l’ha mandato ar Prefetto, alla Corte de’Conti e anche a’ consiglieri. La Pellegrini ha chiesto ar Prefetto lo scioglimento del Consiglio comunale.
Alfredo: Dio bono, ma allora dove andremo a finì?
Gino: Ma! Staremo a vedé. Però ho paura che, tra poco, finiremo ..….nella merda. Il prossim’anno è facile che la Befana, oltre che sulla terazza della porta a mare, vada anche nell’ufficio der Sindaco pe’ portagli un bel calzone con qualche chilo di carbone……e di chiodi! Hanno cominciato a bussà alla porta der Comune anche tutti quelli che avanzavano sordi dalla Comunità montana. E sembra che Portoferaio ne debba sborsà un ber po’. E allora ho paura che la prossima estate ne sentirai pochi di concerti in piazza e ‘un vedrai nemmeno i fochi a feragosto. Ci dovremo contentà der Bellosi in calata vestito da Napoleone e, chissà, di un altro tuffo in mare der Sindaco e della Giunta, sempre senza le donne assessore. Magari questa vorta dal gronchetto, pe’ fa più scena.
Alfredo: Madonna che mi dici! O se ar Marini ni levi i concerti in piazza gli vengono le convursioni! Ma perché la Comunità montana era piena di chiodi? O ‘un ci lavorava il nostro Sindaco che dirigeva, se ‘un mi sbaglio, l’ufficio tecnico?
Gino: Sì ma lui ha detto che i debiti l’hanno fatti i politici. E pò avé anco ragione. O ‘un ti ricordi quando decisero di sputtanassi un ber po’ di quadrini pe’ andà in gita a Montecarlo cor Prefetto e la bandiera dell’Erba coll’ api messe alla rovescia?
Alfredo:ma, speramo che ‘un ci aumentino le tasse. Voglio senti’ un po’ ir Bicecci che mi dice.
Gino: ‘un ti confonde cor Bicecci, Alfredo. Pregamoci la salute, tanto noi poveri pensionati ‘un ci potemo fa’ nulla pe’ rimedià all’arosti che hanno fatto e che fanno. Bona!
Gargiulo (Uccello Padulo in missione tra le mura)