C’è un nonno che prova a mettere a nanna il nipotino, ma siccome non gli riesce, gioca una carta infallibile.
- Vincenzino, vieni a letto che ti racconto una favola.
- Siiiiii, una favola! La posso scegliere io?
- Intanto infilati sotto le lenzuola, poi si vede. (il bambino esegue)
- Voglio una storia sulle navi.
- Non ne conosco nemmeno una.
- Te la inventi, che ci vuole?
(Al nonno viene subito in mente il Titanic) - Va bene, ci provo…. allora….. c’era una volta un transatlantico…
- Nonno, raccontami di una nave che c’abbiamo noi.
- C’era una volta una grande nave….
- Nonno, non ti allargare.
- Allora…. c’era una volta una nave piccola, nuova di trinca…..
- Seeeee….
- Riproviamo….c’era una volta una piccola nave, datata non come il Titanic, ma insomma con su qualche capello bianco…...
- Ora mi garbi, vai avanti.
- Questa piccola nave aveva una bella scala a chiocciola….
(Vincenzino mostra il suo lato cattivello) - Io voglio una rampa bella ripida, che mi diverte guardare la gente che arranca…..
- Ah! E’ così che ragioni? E magari ti garba vedere le persone andare in bagno fuori, che dentro non c’è…..
- Esatto, attraverso un bel percorso a ostacoli.
- Vincenzino, non va mica bene così, non fare il mascalzone….. Ce lo vuoi un bel bar? Un gingillino ben fornito dove si spende poco?
- Nonno, come sei noioso! Io mi voglio divertire a bordo.
- Ci mettiamo su un bel parco giochi per bambini, ti va?
- No, per quello sono buoni tutti, io voglio roba ganza.
- Tipo?
- Montagne russe, calcio ‘n culo, flipper vivente, pattinaggio su vomito…. si può fare?
Il nonno, che tra sé e sé pensa “ha’ voglia, con un po’ di maretta ha’ voglia…” dice solo questo
- No Vincenzino, non si può.
- Nonno, non ci capisci nulla a raccontare, prova un po’ a essere commovente.
- Ho capito vai….L’hai voluto te, eh? Un bel giorno questa nave col fiatone prese una cruciale decisione, per il bene suo e dell’ilvate popolazione.
- Continua.
- Lo sai cosa fanno le vecchie bestie quando decidono di farla finita?
- Sì, abbandonano il posto e vanno a morire da un’altra parte. Ma cosa c’entra?
- C’entra, c’entra…. un giorno questa nave ebbe un guasto rotto e fu portata a Livorno per la riparazione, ed una volta lì colse la palla al balzo.
- Cosa fece?
- Decise che quello era il posto e il momento giusto: si coricò su un fianco pronta a lasciarsi cadere giù, allo sprofondo, negli abissi.
(Vincenzino, che è pur sempre un bambino, piange) - NOOOOO, non puoi far morire così la nave dei miei sogni, NOOOOO…..
- Infatti la nave non muore, come in tutte le favole anche qui c’è il lieto fine. Stai tranquillo Vincenzino, che la tua nave non lo tira il calzino.
- E che succede?
- Si diceva delle bestie, ti ricordi?
- Sì.
- Ecco, questa nave è come i gatti, c’ha sette vite. Vincenzino, per fartela breve, la tua nave era solo un po’ rincoglionita e al momento del gesto estremo credeva di essere alla fonda, ma invece era già stata tirata a secco.
- Ah. Allora ha preso un rufolone?
- Fai un po’ te...
- E ora come sta? Dov’è?
- Di preciso non lo so, ma vedrai che fra un pochino, dopo essere stata ri-ri-ri sistemata, farà la tratta all’Elba, tranquilla e beata.
Morale della favola?
Favola mica tanto…
http://www.lanazione.it/livorno/cronaca/traghetto-inclinato-feriti-1.2755804
Secondasecca