Francamente questo continuo blaterare di razzismo e altre sciocchezze a proposito dei migranti e/o profughi mi sembra oltremodo sconveniente. Per me e per tutti coloro che la pensano come me gli esseri umani, siano essi bianchi, neri, gialli, con la barba o senza, etero o omosessuali, sono tutti uguali, semmai è il loro portafoglio che fa la differenza. E’ oltraggioso che una proposta fatta in assoluta buona fede quale quella di ospitare gli immigrati in attesa di asilo nelle isole protette sia stigmatizzata come egoista o addirittura razzista. Se sono protette le isole saranno protetti anche coloro che ci vengono spediti perdiana! Sembra così chiaro.
Lasciatevelo spiegare da me che conosco il mondo: questi signori, fosse per me, li farei ospitare senza problemi nei migliori alberghi e desinare nei più raffinati ristoranti, indipendentemente dal colore della loro pelle o dal paese di provenienza. Il loro problema è che non se lo possono permettere. Tutti costoro hanno, per mille motivi che non voglio assolutamente indagare, il torto di essere dei poveri sfigati. Sappiamo bene che la miseria, in primis la propria ma, in secundis, anche quella altrui è nemica del buonumore, dell’ottimismo, della gioia di vivere. Anzi, mette paura, soprattutto a chi ne è uscito da poco e vive come un incubo la possibilità di ritornarci. E allora spiegatemi perché dovremo tenerci questo centinaio e più di disgraziati a giro per l’isola, a deprimerci, a farci immaginare che anche noi, un giorno, potremmo fare la stessa fine. Siamo seri, non facciamoci del male. E il turismo? Chi ha voglia di fare il safari della miseria ha un sacco di posti in cui andare, ma i nostri turisti non hanno quello scopo. Vogliono star bene, rilassarsi, divertirsi, vivere in un clima sereno, immersi nella bellezza della natura e della gente intorno. Perdonate la citazione ma lo stesso Ettore Scola, il grande regista sicuramente nemico del razzismo dimostrò, in un suo film di qualche anno fa, come i poveri siano, parole sue, brutti, sporchi e cattivi. Purtroppo ci sono e (purtroppo) non si possono eliminare con la bacchetta magica. Dobbiamo pupparceli ma, vivaddio, fateceli mettere dove almeno non danno fastidio. Avessero avuto i soldi per pagarsi la vacanza figuratevi se non li ospitavamo volentieri all’Elba, di qualsiasi colore fossero, ma in queste condizioni mi sembra già abbastanza lasciarli scorrazzare liberi in quel di Montecristo; d’altro non saprei che fare.