Il titolo del sommario di QNElba del 24 u. s. era più promettente: “Il centrodestra va unito alle comunali elbane”. Ma già il sottotitolo ha spento tutti gli entusiasmi: “Ancora buio sui nomi”.
Nel breve volgere di un batter di ciglia la speranza che qualcosa finalmente si muovesse a Campo nell’Elba (e negli altri due Comuni elbani) in previsione delle imminenti elezioni amministrative è andata delusa.
Come al solito la professionalità di Luca Lunedì nel cogliere i più impercettibili segni di risveglio della politica nostrana dal coma profondo nel quale pare caduta non si smentisce; ma, non per sua colpa, la notizia che offre non è proprio di quelle travolgenti: Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia in tutte e tre le elezioni elbane daranno l’appoggio a una lista civica in maniera unitaria. Questo è “l’auspicio e l’intento” venuto fuori dall’incontro fra i responsabili dei tre partiti “alla fine di una lunga fase di trattativa fra le componenti territoriali elbane e i vertici provinciali e regionali”.
Francamente, numeri alla mano, non ci pareva si presentassero alternative; e molti esponenti avevano già detto pubblicamente che andare alle elezioni in ordine sparso era un suicidio. Stupisce anzi che sia stata necessaria “una lunga fase di trattativa”; e ancor più conturbante è la considerazione che la “sintesi” finalmente raggiunta “verrà messa alla prova dei fatti al momento del confronto con liste e programmi”. Pare di capire che per ora si è parlato solo della necessità di andare uniti “per evitare una nuova situazione come quella campese con matrimoni fra componenti ideologiche diverse che potrebbero non resistere nel lungo periodo come, appunto, accaduto a Campo nell'Elba attualmente commissariato”. Appunto niente programmi né nomi. Anzi, inizia ora la ricerca di “una contiguità di programma fra la lista civica che otterrà l’appoggio dei partiti”, cioè di un programma comune; mentre “si marca una differenza con anime vicine al centrosinistra o al grillismo più integralista”, che deve essere una differenza ideologica ‘a priori’ visto che non si ha notizia di programmi del centrosinistra e tantomeno del grillismo integralista.
Con incoraggiante generosità Lunedì definisce l’accordo raggiunto dai partiti di centrodestra “un punto di arrivo sul versante politico”; e in qualche modo ha ragione, dovendo subito registrare “sull’individuazione dei nomi che dovrebbero comporre le liste <…> uno stallo ancora consistente”. Il lavoro però sembra ben incamminato: “si stanno riducendo di numero i nomi che circolano” (e ricordiamo che in tutto devono essere dodici per otto eletti al massimo), e tuttavia “quasi nessuno ha ancora ufficializzato la propria candidatura, tra il timore di bruciarsi o di venire bruciato”.
Certo viene da dire beato centrodestra! Dal centrosinistra non si ha notizia né di accordi né di disaccordi, né sul “versante politico”, né sulla “contiguità di programma”, né sull’“individuazione dei nomi”. E neppure si ha sentore di candidati che si affollano per entrare in lista, e meno che mai della necessità di sfoltirne il numero.
Anzi, l’ex assessore campese di centrosinistra Cristina Galli ha ufficialmente annunciato che non prenderà parte all’agone politico. Per fortuna almeno qualcuno sa che ci sarà un agone politico.
Il Caracuto