Mentre in attesa delle tante attese o temute tornate elettorali, in ambito nazionale ci si preoccupa della tipologia delle modalità del sistema di elezioni che possano privilegiare o il proporzionale o il maggioritario, all’Elba il problema non esiste essendo i Comuni in corsa per il rinnovo di sindaci e dei consigli comunali tutti sotto la fatidica soglia e quindi senza ballottaggio, resta pur sempre rilevante il tema degli apparentamenti nelle liste civiche ormai predominanti, vista la scarsa affezione degli elbani per i partiti, specie nei piccoli comuni. Che al momento della formazione delle liste sembra non colpire i candidati, come appunto successe a Campo nella tornata precedente, salvo poi vedere i risultati disastrosi che tali disattenzioni hanno provocato. Anche a Marciana sembra sia apparso detto fenomeno nell’ultimo consiglio nella discussione e votazione sulla mozione presentata dalla minoranza per il comune unico del versante occidentale dove dal granitico no della maestrina di Patresi si è distinto un pur timido sì di alcuni autorevoli rappresentanti della maggioranza in Giunta.
Ma ancora più clamorosa la differenziazione, sullo stesso tema del Comune unico del versante minerario, addirittura fra le due sezioni del PD di Rio e della Piaggia seppure i due sindaci, notoriamente non appartenenti alle correnti di pensiero della sinistra, avessero proposto la fusione dei due comuni a seguito della quale ipotesi si dovrebbe indire e quindi votare il relativo referendum.
Certo gli elettori ipotetici dei comuni interessati nei due versanti, sono notoriamente lontani dalle relative sfere di influenza ma sembra che per l’amore sviscerato al mantenimento dello status “qui“ si stia delineando un inciucio contro natura ma del tutto adeguato allo scopo fra le milizie conservatrici guidate dalla maestrina di Patresi con le residue esangui truppe delle gloriose brigate rosse riesi guidate dal fiero cooperatore in cerca di uno scranno su cui assidersi.
Si consumerà questo incestuoso amplesso che farebbe impallidire quello più famoso ma sempre preso ad esempio della Sicilia di Milazzo?
In questi tempi di populismo strisciante che però all’Elba non riesce ancora ad affermarsi, sarebbe un bel motivo di discussioni e di ribalta non dico regionale ma addirittura nazionale e in clima di elezioni anche in altri paesi europei come Francia e Germania, addirittura di attenzione europea per sopperire alle carenze elbane di presenza nelle fiere del turismo che agli imprenditori e operatori turistici elbani e anche alle stesse amministrazioni comunali provinciali e regionali ormai non interessano più.
Parlate di noi, anche male ma parlatene: così l’inciucio tanto vituperato potrebbe diventare un utile veicolo di promozione turistica a sciambere...
Miles gloriosus