Alfredo: Bon giorno Gino, ti vedo bene. Tutto bello tranquillo e co’ capelli rifatti.
Gino: Mah, è vero, è un po’ che mi sento abbastanza bene. Avevo un dolore ar ginocchio,ma m’è passato. Ir dottore m’ha detto ch’è corpa della stagione. Di giorno fa cardo, la sera invece fa fresco e poi c’è tanta umidità. Io gli ho risposto che forse è corpa delle stagioni, delle tante stagioni che ormai avemo vissuto.
Alfredo: Deh, a una certa età quarche dolore te lo devi puppa’ . Comunque, Gino, contentamoci. E oggi che mi racconti?
Gino: o che ti devo racconta’? Della segnaletica stradale che sembrava avessero cominciato a fa’ e invece si so’ subito fermati?
Alfredo: toh, me ne so’ accorto anch’io. Il cormo è che hanno lasciato a metà anco ir passaggio pedonale che c’è proprio davanti alla farmacia der Ponticello. Roba da chiodi!
Gino: io n’ho saputa un’artra. Me l’ha spifferata ir mi’ figliolo. La Giunta ha deciso di compra’ un purmino pe’ porta’ i bimbi delle scuole e so’ andati a compranne uno usato. Ma usato da un ber po’! Pensa che è der 1995, vecchio di 22 anni e ha fatto più di 400 mila chilometri.
Alfredo: o questa ‘un la sapevo. Da vergognassi! Purmini di ventanni, Navi che so gottazzole di quaranta e poi, una mano di pittura e viaggia, te li vendeno per novi... meno male che qui 'un ci so' i treni sennò ci compraveno qualche quarche locomotiva a bapore più vecchia di me e di te!
Gino: eh ar solito, e pe' il purmino hanno detto che in bilancio ‘un ci aveveno i sordi pe’ compranne uno novo.
Alfredo: Ah sì? Ma la scorsa estate pe’ fa veni’ quer cantante ch’ ha vinto il festivalle di Saremo, insieme a ‘no scimmione, i sordi l’hanno trovati.
Gino: mah, cambiamo discorso. Parlamo d’una cosa bona c’hanno fatto, se no mi viene, come disse Bobbe, il maspito allo stomaco. Quest’anno hanno fatto presto a mette la luminara natalizia. Davvero bravi.
Alfredo: sì è vero. C’è da esse’ contenti.
Gino: Questa però ‘un la sai Alfredo. L’artra sera ho visto uno della Giunta che cor su’ cellulare fotografava Via Carducci, tutta illuminata.
Alfredo: o chi era?
Gino: no, ‘un te lo dico. La spia ‘un la faccio.
Alfredo: Senti la luminara, semo d’accordo, l’hanno fatta bene e pe’ tempo. Ora speramo che ‘un faccino come du’ anni fa, quando pe’ levalla ci toccò aspetta’ Pasqua. E poi, te lo devo di’, dar momento che hai visto chi era quello che faceva le foto in Via Carducci, vagli a di’ anche che faccia du’ foto all’orologi der Municipio e della Porta a mare che so’ sempre spenti; alla facciata der Comune, che se anco quest’anno dar tetto ci scende Babbo Natale,rischia di pigliassi quarche carcinaccio in capo; ar fornice che da piazza Cavour va a via der mercato vecchio o a quello tra la piazzetta Porta nova e la Calata, che andrebbero intonacati e imbiancati; alla facciata e ar tetto dell’arsenale delle Galeazze dove c’è un piccolo supermercato tanto utile pe’ noi vecchi che stamo in centro, che gli andrebbe dato una bella sistemata. E mi fermo qui perché ce n’avrei da dinne tante artre, ma ora è tardi e devo anda’ a casa.
Gino: hai ragione Alfredo. Ti sei scordato, se ne parlava prima, della segnaletica che ‘un si vede più o si vede pochino in tutto ir paese, delle strade dove l’asfarto fa pietà. E meno male che c’è il Fornino che ogni tanto gni da’ una mano e tappa quarche buca.
Alfredo: Guà davvero meno male che Fornino c'è... o 'un potrebbero fallo direttamente assessore a lui nvece di quelli che sembreno di stacci lì per fa fegura?
Gino: Linguaccia che sei... comunque se lo vedo quello che fa parte della Giunta gliele dico tutte queste cose. Ma intanto contentamoci della luminara.
Alfredo: prima delle feste ci rivedremo, vero?
Gino. Certo o chi ci ammazza a noi!
Alfredo: e allora la prossima vorta ti farò l’auguri e al bar da Nando, sotto la luminara, t’offrirò anco da be’, che l’urtima vorta che ci semo visti hai pagato te.
Gino: Madonna che memoria che c’hai. Vor di’ che ir cervello ‘un l’hai ancora perso. Bona!
Wack (Gabbiano Trasportatore)