A moltissimi italiani (qualcuno stima 800.000) l'augusto Senato della Repubblica Italiana, ha inviato, in queste ore sdolcinate e piene di buoni sentimenti, un messaggio che sembra mutuato dalla antica canzonetta (scritta però anche da un Premio Nobel): "Vengo anch'io? No tu no! Vengo anch'io! No tu no! E perché? Perché NO!"
Sono italiani un po' speciali, in gran parte figli di lavoratrici e lavoratori arrivati nel Bel Paese con l'affascinante prospettiva di pulire il culo (non si dice a Natale?... pazienza!) ai nostri vecchi, saldando un nostro deficit di solidarietà familiare, o venuti a spaccarsi la schiena per raccogliere pomodori per un'elemosina oraria, vivendo in baracche come bestie, o ancora a rischiare ogni giorno di morire volando giù da un'impalcatura.
Sono ragazzi in gran parte nati nei nostri sempre meno affollati reparti maternità, hanno imparato a leggere, scrivere, parlare in italiano; pensano e sognano in italiano, quando non in uno dei mille dialetti e gerghi diffusi in questo ingrato paese. Qualcuno è un po' "abbronzato" come il Presidente degli Stati Uniti che ha preceduto quel troiaio d'omo che attualmente ci rimpastiamo; qualcuno ha cromatismi epidermici diversi (su cui però si sorvola volentieri se si tratta di portare lustro pedatorio-sportivo all'italiota patrietta), ma sono enormemente più il nostro futuro di quanto non lo rappresentino i vecchi, opportunisti, pallosi (e molto spesso ignoranti), strapagati, disertori di fronte ad un atto di civiltà, che per mero calcolo elettorale, per quattro voti (lordi perché viscerali e razzisti) in più, hanno affossato quella legge impropriamente detta "Ius soli", che rappresentava solo una garanzia minima, non prevedendo automatismi di sorta nella "concessione" della cittadinanza.
Peggiore prova di loro i "rappresentanti del popolo" non potevano dare, una delle pagine più nere della nostra storia parlamentare è stata scritta.
E quei giovani bistrattati, discriminati avrebbero tutte le ragioni a rispondere agli immancabili, inflazionati auguri: "BUON NATALE UN CAZZO!" e noi, per solidarietà con loro.