Il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano avrà per il prossimo quinquennio un eccellente presidente, e non c'è bisogno della palla di vetro (ops sfera di cristallo) per prevederlo, basta dare un'occhiatina, pure distratta, al curriculum di Sammuri e ci si rende conto della caratura del personaggio. Il Ministro Clini visto che dal multipollaio elbano giungeva una quantità imbarazzante di proposte (e pure imbarazzanti autoproposte) ci ha stioccato sopra l'asso di briscola e ha mandato tutti a letto.
Ora il ganzo è che ci pare che la nomina del terzo foresto, che avrebbe dovuto scatenare il gorillaio degli elbaglielbanisti, sembra invece avere diacciato tutti: quello che sembrerebbe più incazzato è Barbetti, che dà la colpa a Peria e al PD della mancata nomina di un elbano, e abbiamo scritto "sembrerebbe" mica a caso. Matteoli soddisfatto e Barbetti incazzato? Mmmmm... ci tornano o a mente due antiche espressioni ferajesi: "Aù baule!" e "Ti viddi!" che potrebbero essere così tradotte in italico idioma: "Vorrei significarle che temo fortemente che le sue affermazioni non corrispondano affatto ai suoi più intimi convincimenti". Ma battere la grancassa dell'orgoglio elbanese ferito porta sempre consensi, lo comprendiamo.
Più o meno tutti gli altri, pure quelli che con gli antiparco avevano sfilato o almeno fatto flanella, sia pure pensando nell'imo cor di essere stati un pelino - come dicono ad Oxford - pipati without spit, riconoscono la vaglia del designato e fanno un po' come quello che cascò dal ciuco e commentò: "Tanto volevo scende'"
Teoricamente chi ci esce meglio dovrebbe essere il PD elbano, infatti è vero che Peria aveva solennemente affermato che a questo viaggio doveva essere un elbano per forza, aggiungendo che non occorreva fosse un esperto di tematiche ambientali (!) andava bene anche un maestro di origami o un accademico dell'uncinetto e che soprattutto non doveva avere un cognome che cominciasse per "M" e finisse con "azzantini", ma è vero che i maremmani so’ più parenti degli elbani di quanto non lo siano i piombinesi, livornesi e fiorentini ed è vero soprattutto che la carica non esce dalla casa piddina, visto che Sammuri è del P.D.
C’è però un piccolo particolare di cui tenere conto: il nuovo presidente del Parco è anche rocciosamente ambientalista, (figurarsi, è pure del direttivo nazionale di Legambiente come l’odiato M.) e visto che la parte preponderante (e dominante) del PD elbano è affetta da una pericolosa mania sviluppistico-cementizio-bitumale, che si è già resa pure autrice di devastazioni di tutto rispetto, e che è spesso preda di attacchi di inconsulto revisionismo vincolistico, pensiamo che tanto culo (ops!) il PD elbano, nello specifico frangente, non l’abbia avuto.