Carissimo Sergio Rossi,
questo tuo a-sciambere non mi è proprio piaciuto. Eppure sul protagonista della tua sceneggiatura io e te abbiamo la stessa idea: Piazza Pietro Gori non deve cambiare nome.
Per quanto riguarda invece il perché della nostra rivendicazione, non sono affatto d'accordo con te e non condivido le tue argomentazioni. Al posto tuo avrei perso più tempo su due aspetti portanti di questa brutta storia: 1) che non si cambia nome a una piazza che porta il nome di un cittadino famoso di quella stessa città in cui la piazza insiste, e 2) che il cittadino in questione è un personaggio storico di statura internazionale e la portata positiva delle sue azioni profondamente "umane" e del suo pensiero quasi "divino" hanno segnato il suo tempo e definito una visione del mondo ancora oggi da taluni condivisa.
Trovo invece di cattivo gusto L'Elenco dei Sindaci e il discredito gettato sulla figura di Ageno. Avrei trovato più giusto da parte tua rispettare l'idea di molte persone per bene che non la pensano come te. E cioè che il terzultimo Sindaco Ferraiese sia stato più vittima di certi atteggiamenti partigiani tradottisi in giudizi penali e meno carneficie della cittadinanza con l'arma del malaffare amministrativo.
Non è importante che la Giunta voglia dedicare una piazza ad Ageno (o a Frediano Frediani, Elbano Benassi, Sauro Giusti, Primo Lucchesi, Mario Scelza, Giovanni Cecchi, Paolo Locatelli, Roberto Peria o, come si chiama, Ferrari). Ben venga se lo ritengono giusto ed opportuno. E' nel loro diritto di Amministrazione farlo.
La Questione è che "Pietro Gori non si tocca!". Perché sta cosa potrebbe degenerare in una guerra a mezzo stampa di portata internazionale, come il personaggio storico in questione, appunto.
Con immutata stima e consolidato affetto,
Tuo
Malvaldo Polpai
Caro "Malvaldo"
sono costretto a ribadire quello che ho già scritto altrove, e cioè che non ho minimamente sfiorato -trattando la questione - la vicenda giudiziaria del terzultimo sindaco, sulla quale mi sono fatto una mia idea (probabilmente molto diversa dalla tua). Penso infatti che solo i magistrati debbano emettere sentenze, che vanno sempre rispettate, quindi mi adeguo e taccio, tanto più nel caso di specie con un iter giudiziario interrotto dalla scomparsa di una persona. Colgo però l'occasione per ricordare che i processi, con relative condanne o assoluzioni, non si fanno sui giornali ma neanche nelle riunioni di giunta.
Ripeto col rischio di nauseare chi legge che sono (da sempre) un garantista convinto, auspico un uso estremamente oculato - il più possibile prossima allo zero - della carcerazione preventiva.
Io non mi sogno di gettare discredito o infangare le personali memorie di chicchessia, e così come in passato (anche a vicende di Elbopoli non conclamate) affermai che a mio parere Ageno era un pessimo amministratore, lo confermo - con le stesse argomentazioni - oggi, ricordando il disastro del Canile, la devastazione del Puntale dell'Acquaviva, il deficit di bilancio, gli strumenti urbanistici scriteriati ancorché onerosi erisultati da rifare, la politica commerciale che stroncava le prospettive dei piccoli esercizi e desertificava il Centro Storico, l'incapacità di instaurare un vero dialogo con l'opposizione etc. Pareri (opinabilissimi ma legittimi) di carattere amministrativo e politico. Punto.
Non capisco poi perché sarebbe di cattivo gusto elencare nomi di persone (di diversi orientamenti) che come sindaci (sempre a mio parere) operarono più proficuamente e assai più meritevoli (amministrativamente) di memoria.
Ti saluto