Se è almeno discutibile che ogni popolo, ogni contesto geografico ed ogni soggetto politico abbiano i rappresentanti che si meritano e decisamente fuor di dubbio che:
- per quanti peccati possano essere stati commessi negli ultimi anni dall’antica gente dimorante in terra di Tuscia, ben compresa quella che alberga nella porzione ultramarina della toscana,
- per quanto il PD si stia rivelando sempre più un’opera incompiuta (nato per “sfondare al centro”, ha iniziato col perdere la sua potenziale ala sinistra ma progressivamente poi anche i temporaneamente accasermati “centristi” Binetti, Rutelli etc fino agli Ichini dei giorni ultimi)
è sicuramente ingiusto che la storia ci abbia riservato in sequenza due amministratori piddini diversissimi tra di loro:
- il volpone, l’astuto (ma è l’intelligenza e non la furbizia che apprezziamo nei politici) Riccardo Conti;
- il mammolone, lo sprovveduto Marameo Birignao Ceccobao che al primo sguardo non si capisce se ci sia o ci faccia, se ci sia venuto o ce l’abbiano mandato, se arrivi ora ora dalla natia Chiusi o dagli spazi intergalattici;
fue campioni che comunque si dividono in parti uguali la gloria di averci rivogato una “riforma dei servizi marittimi” che ancora molto ci brucia e ci brucerà (non esattamente il cuore).
Ma concentrando la nostra attenzione sul chiusino (nel senso del predetto) leggiamo su Camminando un suo "canto di gioia" gorgheggiato in occasione della nomina di Mussari (sì, quello del Monte de Paschi) a presidente dell'ABI (la potente associazione delle banche italiane) che inizia: "La nomina di Giuseppe Mussari a presidente dell’Abi rappresenta una doppia soddisfazione. Da un lato c’è il riconoscimento delle qualità umane e professionali di un uomo che, in questi anni, ha dimostrato tutto il suo valore: prima alla guida Fondazione, poi alla presidenza del Monte dei Paschi; dall’altro c’è un indiretto riconoscimento del prestigio della banca, della città e del territorio di riferimento...." ed è appunto solo l'introduzione ad una serenata per interpretare la quale occorre un'arte sopraffina, corde vocali robuste e un metro e mezzo di lingua.
Una prece per i compagni (relativi) del PD: visto che errare è umano, ma perseverare nell'errore è satanico, al prossimo giro non ci servite più torzoli del genere da supersucchiare.
Amen