Signor Rossi capisco e rispetto il suo modo di pensare e di vivere la natura ma in questo mondo non abbiamo tutti la stessa idea . Vorrei capire una volta per tutte perchè io dovrei essere contro l'ambiente con il mio modo di vivere le mie passioni, è 25 anni che vivo in questa splendida isola e credo se la salute vorrà di rimanerci ancora per molto, ma reputandomi una persona educata capisco le esigenze di tutti , sia di quelli che amano andare in moto sia di quelli che amano andare a piedi nei nostri splendidi sentieri .
Sono l'organizzatore del 1° Motorally isola d'Elba ed ho trovato molto offensiva la vignetta del cinghiale che va in moto ....... noi abbiamo cercato di coltivare una nostra grande passione nel pieno rispetto dell'ambiente e della popolazione elbana, lei sottolinea che erano 500 persone, io credo molte di più ma questa non è una battaglia sui numeri ma su un concetto basilare che è quello di poter avere gli stessi diritti, sia per quelli che amano andare in moto che per quelli che amano andare a cavallo .
Noi nel nostro piccolo ci abbiamo messo la faccia e io insieme al comitato organizzatore siamo più che disponibili a creare un tavolo di discussione insieme a tutti gli enti e rappresentanti che offensivamente ci ritengono " devastatori di sentieri, o della natura ".
Mi scusi per lo sfogo spero di non essere stato offensivo con nessuno ho sempre letto il suo giornale e non ho mai commentato ma questa volta visto che si sta discutendo di un qualcosa che è nato in parte dalla mia testa mi sono sentito in dovere di dire la mia
Federico Zini
Per iniziare mi complimento con lei per la civiltà del tono della sua lettera e per la chiarezza con cui espone il suoi punti di vista, molto diversi dai miei, ma che a mia volta rispetto.
Chiarisco subito, signor Zini, che a mio sindacabile parere, all’interno dei perimetri di un’area protetta, non dovrebbe essere autorizzato alcun tipo di competizione motoristica, neppure sulla normale viabilità, questo per ragioni sia di protezione florofaunistica, sia di stile, di immagine, e non mi convince neppure l’argomentazione che sulla viabilità “normale” ci si possa normalmente andare a motore, perché (atteso che i veicoli che bruciano idrocarburi sono comunque impattanti) una cosa è l’uso di un bene pubblico, come nel caso il territorio protetto, per quotidiana necessità, altra faccenda è la sua utilizzazione a scopi diciamo “ricreativi”.
Le faccio un paio di paralleli: io non sono vegetariano e di conseguenza non mi sogno di esprimere contrarietà alla macellazione dei bovini, ma trovo inaccettabile e disgustoso che delle sofferenze e della morte di un animale si faccia sadico spettacolo in una corrida, o ancora: non sono contrario alla caccia laddove questa sia una forma di reale sostentamento dell’uomo o di controllo degli equilibri naturali, ma trovo riprovevole che sia esercitata nel caso non ricorrano tali situazioni.
E, le lascio la libertà di pensarla diversamente, ma secondo me in linea generale le caratteristiche dell’intera Isola non urbanizzata configgono con l’esercizio di sport motoristici di qualsiasi genere, che per me sarebbero quanto meno da scoraggiare.
Non tutti comunque hanno convincimenti radicali e radicati come i miei, e c’è una buona parte di territorio isolano NON protetto nel quale mi pare possiate ancora tranquillamente organizzare le vostre competizioni.
Lei afferma di essersi sentito offeso dalla ormai famosa vignetta del cinghiale motociclista, me ne dolgo ma è una vignetta e la satira va presa per quello che è, ma la invito a considerare che in questi anni abbiamo ricevuto decine e decine di segnalazioni, (e di immagini documentative) da parte di escursionisti che avevano incrociato dei penecefali sfreccianti sulla sentieristica in area protetta, che avevano messo a repentaglio la loro incolumità.
Lei mi dirà, e ci credo, che il suo comportamento è diverso, ma le assicuro che nei boschi dell’isola sono molti di più gli offesi ed incazzati podalici di quelli a motore.
La ringrazio di averci scritto e le auguro di essere folgorato sulla via di Damasco e sviluppare presto una passione per una disciplina più “elbacompatibile”