Cercando di dare una mano (o una zampa?) sia a Grunf (vedi ultimo A Sciambere dell'occasione) sia a Martino Lanzi che ha commentato, abbaiamo un po' anche noi, e in occasione del compleanno di "Elbareport 2.0", riproponiano l'ultimo corsivo uscito con il vecchio vestito elettronico del nostro quotidiano, che crediamo in toto valido a distanza di 365 giorni:
"L'ultimo a sciambere (della prima serie, Cimabue e soci "dormano pure preoccupati" come si diceva da militari a chi "marcava male" e doveva aspettarsi prima o poi il notturno "gavettone")della prima serie di Elbareport vogliamo dedicarlo a Bianca, una cagnona un po' spinona, un po' maremmana, un po' golden un po' chissacosaltro che si è accasata da queste parti, restringendo con la sua mole gli spazi liberi del nostro appartamento e frustrando con le sue esigenze inderogabili un po' della nostra pigrizia camminatoria.
Bianca come molti di quelli grossi è di indole buonissima, spinta fino quasi alla decanizzazione, tanto è che in accessi improvvisi di amore interraziale spesso fa le feste e lecca scodinzolando Zippamilla la gatta che si perplime un po' per le attenzioni di quella massa di peli, ma evidentemente accetta.
Qualcuno si domanderà il perchè traslocando verso il prossimo giornale abbiamo scelto come argomento quel coso ronfante: semplice, vogliamo chiudere parlando di cani così come parlando di cani avevamo iniziato, certo quelli erano altri cani, molto meno fortunati di Bianca, erano i cani che nel numero 1 di questo giornale, quello che fu nell'immediato letto da 300 persone sì e no, ci facevano scrivere:
"La storia infinita del Canile all’Elba sembra essere arrivata ad un punto di rottura, l’inadempienza dei Comuni elbani è sotto gli occhi di tutti e l’allarme lanciato dai “Ragazzi del Canile” rimane inascoltato, anzi si risponde tacciandoli di arroganza".
Cara Bianca che non leggi gli A Sciambere, questa storia da cani che dieci anni fa chiamavamo infinita, deve ancora concludersi, questa minima storia ignobile dimostra quanto sia governata a cazzo di cane (senza offesa per i quadrupedi) quest'isola.
Ma come si presentano gli otto sindaci isolani? Possibile che tra loro ed i loro amati predecessori in questi altri dieci anni non siano stati capaci fra tutti a realizzare una cosa misera come un canile, come detterebbe loro una LEGGE che continuano a violare, e non se ne vergognino neanche un po'?
E questi dovrebbero essere i grandi timonieri dello "sviluppo economico, sociale e culturale dell'Isola"?
riprendiamo amati concittadini il solito "mantra", con piccola variazione:
chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai ... ed apriamo un canile.
Bianca come molti di quelli grossi è di indole buonissima, spinta fino quasi alla decanizzazione, tanto è che in accessi improvvisi di amore interraziale spesso fa le feste e lecca scodinzolando Zippamilla la gatta che si perplime un po' per le attenzioni di quella massa di peli, ma evidentemente accetta.
Qualcuno si domanderà il perchè traslocando verso il prossimo giornale abbiamo scelto come argomento quel coso ronfante: semplice, vogliamo chiudere parlando di cani così come parlando di cani avevamo iniziato, certo quelli erano altri cani, molto meno fortunati di Bianca, erano i cani che nel numero 1 di questo giornale, quello che fu nell'immediato letto da 300 persone sì e no, ci facevano scrivere:
"La storia infinita del Canile all’Elba sembra essere arrivata ad un punto di rottura, l’inadempienza dei Comuni elbani è sotto gli occhi di tutti e l’allarme lanciato dai “Ragazzi del Canile” rimane inascoltato, anzi si risponde tacciandoli di arroganza".
Cara Bianca che non leggi gli A Sciambere, questa storia da cani che dieci anni fa chiamavamo infinita, deve ancora concludersi, questa minima storia ignobile dimostra quanto sia governata a cazzo di cane (senza offesa per i quadrupedi) quest'isola.
Ma come si presentano gli otto sindaci isolani? Possibile che tra loro ed i loro amati predecessori in questi altri dieci anni non siano stati capaci fra tutti a realizzare una cosa misera come un canile, come detterebbe loro una LEGGE che continuano a violare, e non se ne vergognino neanche un po'?
E questi dovrebbero essere i grandi timonieri dello "sviluppo economico, sociale e culturale dell'Isola"?
riprendiamo amati concittadini il solito "mantra", con piccola variazione:
chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai chiudiamo questi otto pollai ... ed apriamo un canile.
Orbene dopo la lunga autocitazione occorre un'appendice, o, per restare in argomento, una coda, ciò non solo e non tanto per confermare che nel frattempo i magnifici sette (assolviamo il commissario piaggese che poco c'entra) hanno fatto passare un anno senza combinare la benché minima sega ed hanno definitivamente perso i soldi (nostri) stanziati per la bisogna, ma, ora che siamo alle porte coi sassi del referendum sull'eventuale sbaraccamento pollino, per far notare un altro aspetto comico della vicenda richiamata nella chiusa dall'antico A Sciambere.
Ordunque cari lettori - e caro Luciano Lunghi che mi hai posto la questione - se una giovine signora a fronte delle reiterate amorose profferte del coniuge dicesse una sera che ha il mal di testa, la successiva no perché i bimbi si potrebbero svegliare, poi no perché deve alzarsi presto, e dopo no perché è appena stata dalla pettinatrice, ed ancora no la sera successiva perché le è rimasta la cena sullo stomaco, e poi no perché l'oroscopo non era propizio, e continuando no perché vuole vedere la fine del film in seconda serata, fino al no perché proprio quella sera si sente un po' nervosa ... e se il tapino vi venisse a confessare le sue ambasce, con tutta probabilità gli battereste affettuosamente una mano sulla spalla commentando " .. eh metteti l'animo in pace ... 'un te la vole da'".
Il comportamento della esemplificativa signora neghittosa ci richiama alla mente le argomentazioni (si fa per dire) di molti fautori del NO al Comune Unico e soprattutto di molti "finti indecisi".
Il "finto indeciso/a referendario" nella maggioranza dei casi sa perfettamente che mantenere in vita 8 comuni all'Elba è illogico, irrazionale, è uno sperpero di pubblico denaro, sa che una barca dove qualcuno sia e qualcuno voga va sugli scogli, sa che se le richieste degli isolani avessero un unico autorevole portavoce sarebbero prese più sul serio, ma sull'altro piatto pesa altro: un amico o un parente sindaco, la speranziella che un giorno con molti più cadreghini a disposizione qualche briciolo di potere avanzi per lei/lui, la sensazione che una gestione meno "paesana" della cosa pubblica sarebbe più seria e non favorirebbe qualche pastetta che ha in animo di fare, e non ultimo la possibilità per vezzi tardo-gruppettari, anarco-salottieri e radical-chic di contraddire i "progressisti strutturati", perché è vero che il consenso al comune unico è (per fortuna) trasversale, ma è anche vero che storicamente a porre la questione è stata la sinistra, peraltro facendo poco i propri interessi di bottega, perché difficilmente guiderà il comune unico di un'isola tutt'altro che rossa.
Insomma "il finto indeciso/a" come la signora sopramenzionata ha già deciso di non darcela, e si finge tentennante accampando un mare di scuse e perplessità: ma cosa succederà dopo.... ma le tradizioni storiche.... ma quanto resterà in carica il commissario... ma il commissario chi lo nomina ... ma il quarto comma della delibera ... ma devo approfondire ... ed hai voglia a dirgli: "che minchia ancora devi approfondire? Se si farà un comune unico sarà il nuovo consiglio comunale a elaborare il nuovo statuto a decidere cosa accadrà dopo", la fantasia dello pseudo tentennante al pari di quella della non accondiscendente è infinita.
L'altra maniera per dire un NO verniciato di decenza è proporre: "Facciamone tre e non uno" (salvando anche le grilline forme visto che l'Indiscusso ha scritto nel programma che si devono accorpare i comuni sotto 5000) che presuppone intanto di respingere l'accorpamento e poi si vedrà, anzi non si vedrà perché tutti continueranno a vivere sparpagliati e contenti, e pazienza se constateremo la gestione del potere da parte di qualche altra Prima Fava Lessa, e pazienza se scriveremo del canile che non c'è anche nel ventennale di Elbareport.