Caro Sergio, premetto che questo l’avevo scritto venti giorni fa senza poi, dato il momento alquanto particolare, mandartelo. Ora ci ho ripensato convinto che dato la mia condizione di vecchio, maschio e nonno (come te) mi posso permettere di scherzare come di seguito:
Dice che (non) era un bell’uomo e veniva dal mare....pardon da BAGNAIA , era proprio uno scoglionato come si capisce dal nome Elbano Cecchini, contadino proprietario di una casetta, in po’ di terra con vigne campi, orto, il pozzo il pollaio, capre e becco che teneva sulla collina che adesso si chiama Poggio Fortino, ma che prima della costruzione della batteria antiaerea con bunker, cannoni ecc, era chiamata il monte di Elbano.
Insomma un bagnaiese benestante, ma non aveva il fascino di George Clooney (o Rodolfo Valentino per essere in linea con i tempi) perciò non ancora aveva trovato l’anima gemella. C’era però il suo amico Attilio (mio nonno Monfardini) il quale girava spesso per affari l’Elba: c’era chi voleva una barcata di calcina da scambiare con vino, chi voleva un asino nuovo in cambio di cipolle, chi voleva un maialino in cambio di un becco o di una capra.
Nonno Attilio conosceva molta gente tra cui un certo Faustino di Sant’Andrea che aveva sei figli di cui quattro femmine tutte in età da marito insomma un occasione per Elbano e i suoi problemi di scapolo.
Quindi un giorno i due partono per Sant’Andrea, viaggio paragonabile allora come andare a Roma in tempi odierni, dopo aver fatto conoscenza con la famiglia Poggioli e consumato qualche spuntino (cipolle e patate “dove vai vai” come diceva babbo), ma questa è un’altra storia per il prossimo a Sciambere. Dopo anche qualche bicchiere di vino si arrivò al punto di concludere “l’affare”. Elbano disse subito che lui aveva già scelto tra le quattro sorelle quella chiamata Lorenza, come risposta Faustino lo guardò e disse subito: caro mio non va bene perchè hai scelto la più giovane, ma “QUI BISOGNA SVECCHIA!'’ e allora ti prendi la più vecchia (Giovanna).E cosi’ Elbano e la sua Giovanna secondasceltavecchiadiventitreanni vissero felici e contenti in Bagnaia fino all’età di ottantacinque lui e novantuno lei con figli e nipoti sempre grati ad Attilio del quale divennero anche consuoceri quando la loro figlia Rosa sposò il di lui figlio Ilio.
Di questa storia è rimasto famoso il detto da ricordare quando si pota un albero, una vigna o altro, ma mi sembra che il modo di gestire il problema COVID 19 da parte di Boris Johnson ma anche di Trump e, come sembra, anche del Pio Albergo Trivulzio sia da collegare al detto di Faustino rivolto a Elbano “QUI BISOGNA SVECCHIA’”
PS: nonno Attilio purtroppo non apri’ una agenzia matrimoniale (peccato perche sarei diventato il conte del Volterraio invece che il bagnino) ma continuò a vendere capre, becchi, maiali e asini dando solo qualche consiglio a “ citti e citte “ come avrebbe detto lui nel suo parlare maremmano.
Un saluto dal bagnino del Volterraio