In un film di Woody Allen c'è una scena esilarante annunnciata da un "Noi facciamo sesso sicuro" ed è fuori da ogni dubbio che così sia, perché i protagonisti una donna ed un uomo si abbracciano ma almeno lui (non ricordiamo se anche lei) è imballato in un gigantesco preservativo che lo ricopre dalla testa ai piedi.
E' un po' l'impressione che ci ha dato il "mercato sicuro" ritratto nelle foto che riproponiamo risparmiandovi per puro spirito di carità la doviziosa lettura delle complesse ordinanze emesse dalle diverse amministrazioni elbane nell'intento (in sé per carità, lodevole) di ridurre i rischi di contagio nei mercati settimanali.
Viste le "distanze" costituite dalle catenelle da sommare alle profondità dei banchi ci siamo posti il problema se per caso gli articoli non siano pescati dai banchi dai rarefatti clienti, con l'ancorotto o non vengano distribuiti dagli esercenti mediante lancio con fionde.
Francamente la rigidità delle normative applicate agli ambulanti non ci pare commisurata all'effettivo rischio di una distribuzione che si effettua peraltro all'aperto.
Quanto al distanziamento sociale effettivamente praticato, dare un'occhiata a quello che già si vede su spiagge e piazze, fa ancor più apparire i mercati come luoghi in cui si impone una desolante tristezza, questo quando tra i ruoli del commercio ambulante c'è proprio quello di portare colori e vivacità all'ambiente.
Ci domandiamo se non si poteva giungere ad una un po' più avanzata "via di mezzo" tale da consentire anche a questi lavoratori (che non sono pochi e che sono stati tra i più penalizzati dalla crisi covid 19) di partecipare alla "ripresa" che tutti auspicano.