Domenica scorsa dopo esserci districati con l’uso di GPS e guide locali nel nuovo traffico della tentacolare metropoli marinese giungemmo finalmente nei possedimenti di Pierino Franceschini che sotto la pergola imbandito avea opulenta tavola per la numerosa brigata.
Di poi con l’antico (e ultimamente un po’ saltabeccante) cuore riscaldato dal profluvio di bevande che l’anfitrione munificamente mesceva, ci ponemmo nell’antistante prato ad erudire il pupo Pietro Salvi Lanzoni da Capoliveri che lo richiedeva, sull’arte ginnica del fare le “ruote” e del mantenersi in equilibrio sulle mani.
Intenti eravamo a tal compito quando un obbiettivo obbiettivamente violatore della privacy (e non lo pronunci “praivasi” assessore che è da cesellatori albionici della zolla, anche se dicono in TV) ci ritrasse nella posa circense di cui all’immagine qui accanto.
Lo sputtanamento determinato dalla diffusione dell’indecoroso fotogramma a mezzo FaceBook fu inoltre aggravato dal proditorio comportamento di una redazione-gineceo che ci sta scappando evidentemente di mano che lo pubblicò come “foto del giorno”.
Il fatto ci fece giungere una quantità di chiamate telefoniche che a partire dal rimbrotto familiare: “Ma che ti metti a fare, fava lessa, a 65 anni? bada ti viene un coccolone o ti tronchi l’osso del collo!” ad altre tutte orientate comunque alla più o meno amabile presa di culo.
Perché dunque, rinnovellando il dolor che in cor ci preme, ci riesponiamo oggi al pubblico ludibrio ripubblicando quella poco dignitosa immagine? La ragione di questa buffa scelta è molto seria: abbiamo deciso di rappresentare con quella foto il messaggio:
“Cari lettori stiamo facendo i salti mortali”
Così è credeteci, passando dal tono giocoso a quello meno. Riprendendo e rilanciando un lavoro ultradecennale negli ultimi mesi ci siamo impegnati moltissimo, per aggiornare uno strumento di informazione libero che ormai si è guadagnato un ruolo preciso nel panorama insulare, per far correre con i tempi e la tecnologia un servizio reso gratuitamente alla collettività, ed altre idee innovative avremmo pure in cantiere però …”
Però, “senza lilleri ‘un si lallera” e allora per garantire il mantenimento in vita del giornale e continuare in un’opera di formazione professionale che dia garanzie della sua continuità nel tempo abbiamo bisogno di riaprire le nostre pagine alle inserzioni pubblicitarie.
Intendiamoci a) : non abbiamo intenzione di stravolgere la veste di Elbareport con indigeribili cromatiche “lenzuolate”, proporremo banner visibili ma discreti;
Intendiamoci b) : non siamo portati a fare i venditori di fumo e quello che mettiamo a disposizione è un veicolo pubblicitario vero, non è casuale che abbiamo deciso di ripresentarci sul “mercato”, solo dopo essere ritornati stabilmente sopra il tetto delle (riscontrabili) 100.000 visite mensili.
Chi ha un’attività economica insomma ha quindi da oggi un’opportunità doppia: quella di aiutare questo giornale a restare operativo e quella di investire convenientemente sulla sua immagine.
Ci contiamo