C'è un proverbio napoletano che tradotto suona: "Il peggio non è mai morto" Più o meno "guai a dire che si è toccato il fondo, perché il fondo può essere ancora più giù", quindi iniziamo la giornata facendo i debiti scongiuri.
Ciò premesso il 27 Luglio 2021 all'Elba lo ricorderemo certamente, in particolare resterà indelebile nella memoria di chi, per professione o per scelta volontaria, si prende cura di chi è in difficoltà nelle più varie maniere, così come nella memoria della sparuta pattuglia di quelli che fanno il nostro mestiere, quello di informare il resto della cittadinanza dello scoglio di quanto accade.
Orbene perfino il più vecchio dei cronisti isolani in servizio permanente effettivo (indovinate un po' chi è) non ricorda una tale sequenza di incidenti stradali e non, di uscite delle autoambulanze, di voli di elicotteri per raccogliere traumatizzati o colti da malore o per aiutare a spengere fiamme boschive i Vigili del Fuoco con la efficiente macchina dell'antincendio. Un martedì bestiale, insomma, dalle prime luci fino a notte fonda, con un solo dato positivo: si, con ripetute caselle rosse nelle scale di gravità dettate dal servizio 118 ma - a quanto ci risulta - nessun quadratino nero, come dire molte, troppe, preoccupazioni, ma nessun dramma.
Ma se qualcuno pensasse che questa teoria di eventi (fatti salvi gli imprevedibili malori). fosse solo il prodotto di un destino cinico e baro, sbaglierebbe di grosso; un incidente stradale è sempre o quasi il frutto di una o più violazioni, una "gropponata" su una scarpata o una "zuccata" su uno scoglio di granito, perdersi nelle macchie equipaggiati male e vestiti peggio, sono conseguenza di comportamenti da imprudenti fave lesse, un incendio se doloso è un crimine abominevole, se colposo è counque la ricaduta di un comportamento da imbecilli.
Vero è anche che la quantità dei bipedi circolanti, a zampa o a ruota, incide nella frequenza del numero dei fenomeni comportamentalmente negativi, e la lamentela è continua: medie di percorrenza stradale da centro cittadino, servizi intasati, trasporti pubblici insufficienti, spiagge (alcune) che paiono un carnaio, rifiuti "a coffe" lungo le strade e pure in alcuni centri cittadini, gente che litiga ovunque.
Sì è vero, l'economia è importante, c'è da rimettersi dalla crisi (mica tutti eh!) ma ragionando, non si può che approdare ad un bivio: o in questo momento c'è all'Elba una quantità di persone che l'isola non può strutturalmente reggere e servire, o la nostra complessiva offerta di ospitalità è gestita male, molto male, in assenza di strumenti promozionali, programmativi, informativi, all'altezza dei compiti. Per fortuna gli italiani sono bravi nell'emergenza, e gli elbani, sotto questo profilo, sono particolarmente italiani.