Direttori carissimo di Ebbarepot
Catarella sono! Dicere voio dire che a Colle d’ Orano le case in puro stile arabo-nommanno-tirolese, co’ richiami romanico-pisani, come funghi vengono su. ”De gustibus non est disputandum”, sui gusti un ci si sputa, come diceno i vecchi. Capicco anche che gli acchitetti mirino al celo, ma un anticchia meno grossa facere potevano. Un amico di mia un tanticchia incacchiato è. Lui dici:” Minchia una tettoina fare voglio e un anno è che mi scassano i cabasisi pe’dammi l’autorizzazione” e poi dici” mia un ò i santi in paradiso” Fozze vero è!
Bacio le mani a vussia
Catarella
Stimato rappresentante delle Forze Dell'Ordine, il suo conterraneo Pirandello avrebbe commentato "Così è se vi pare" (e pure se non vi pare).
Il fatto è che una particolare congiunzione astrale-amministrativo-professionale marcianese determina una situazione particolarissima, in virtù della quale, in campo urbanistico (come in altri) il caposaldo giuridico che determina il quadro di riferimento dell'esercizio del diritto per le ridenti plaghe marcianesi, ponga il suo asse sulla nota LEGGE DEL MENGA formulata nella notte dei tempi, ma che mantiene intatta la sua validità per omnia secula seculorum.
In virtù di tale illuminata normativa, ed anche della derivata LEGGE DEL BISENZIO (che impone a chi fosse per avventura sodomizzato, come misura aggiuntiva, di "fare silenzio" per non disturbare il manovratore), le rimostranze del suo patrocinato si infrangono davanti all'insondabile mistero.
Accetti di buon grado egli le onde del destino, che per miracolo trasformano gli altrui pollai in villettee e la conigliera nel vezzoso patio, in un creativo mix con il rigore tettoistico che lo riguarda.
Magari, al prossimo giro, faccia sì che che, dopo un quarto di secolo la classe amministratrice risulti un po' più degeometrizzata e dearchitettizzata, forse può aiutare.