Per due volte nella mia vita ho avuto uno sbocco di intolleranza culturale prossimo al risveglio dell’istinto omicida, due esecrabili peccati di cui però non mi pento.
La prima volta mi capitò in Grecia a Micene, moltissimi anni fa, mentre me ne stavo "folgorato" davanti alla Porta dei Leoni, vista prima solo nei libri di storia (quelli sparagnini della mia età) in piccole foto in bianco e nero, che mi esplodeva vera, davanti agli occhi millenni e secoli dopo essere stata là costruita. Dall’estasi mi risvegliò una voce alle spalle, troppo fastidiosamente prossima all’orecchio, udii distintamente un italo (anzi padano) tanghero che scocciato sbuffava:
“Ci han portato qui per vedere un paesetto!”
Viperinamente mi volsi verso il panzuto, aprostofandolo più o meno così:
“Testa di cazzo! un paesetto? Sei davanti alla storia e non te n’accorgi! Che volevi trovarci Cordusio? Cinisello Balsamo? Ti andrebbe ritirato il passaporto per manifesta ignoranza, caprone!”
E mentre continuavo a coprirlo di insulti, con Patrizia che ripeteva inutilmente “Oggiù Sergio falla finita ..”, il tipo si allontanò scuotendo la testa e continuando a ripetere ai suoi compagni di comitiva: “L’è matt, l’è matt!!!”.
Nel secondo caso l’ira funesta mi colse mentre in piazza, a Marciana Marina, assistevo, con identico rapimento "miceneo", ad una conferenza di una anziana scienziata che parlava con l’entusiasmo di un bambino dell’universo, ricamava parole sulle stelle, i pulsar, i quasar il supposto infinito con la semplicità che solo i grandi sanno usare per far capire a tutti concetti complessi, riuscendo ad affascinare come me le persone che gremivano quella piazza dove non avevo trovato posto a sedere, ed ai cui bordi stavo in piedi.
Ancora una volta il disturbo mi pugnalò alle spalle, dai vicinissimi tavoli di un bar dove distintamente udii voce, stavolta femminea, profferire:
“Che noia .. mi avevano detto che era una famosa ASTROLOGA !”
Mi girai individuando l’autrice del profondo commento, individuandola in matura signora talmente liftata, con la pelle del volto tirata in modo tale, che se i punti le avessero mollato di colpo avrebbe potuto uccidere un passante con lo schiaffo delle orecchie, ingioiellata probabilmente per un valore tre volte superiore alla mia liquidazione, così piena di sbrilluccichi, che se si fosse guarnita la testa anche di un puntale intermittente poteva passare per un albero di Natale.
Con lei mi venne meglio, una botta sintetica di veleno; e prima di spostarmi per evitare di udire altre puttanate: “E’ vero – le dissi puntandole il dito – lei non è una ASTROLOGA e te sei una ASTRONZA!”
Ciao Margherita non finirai mai di mancare a me, alla sinistra, a chi lotta contro il pregiudizio, l'ignoranza, l'oscurantismo, mancherai al pianeta ed alle stelle.