La risposta del PD al Movimento 5 Stelle (nel caso a trazione piombinese) sulla vicenda delle nomine all’Autorità Portuale, più che debole, appare flebile, anche dopo che il Sindaco di Portoferraio ha dichiarato il suo attuale disinteresse a partecipare alla mandata prossima ventura di spartizione degli ambiti sedili.
Una cosa certa è che la Regione Toscana ed il PD sulla complessiva gestione della partita “marittima” (mettendo nel “concone” tutto dalla portualità commerciale a quella turistica, fino ai trasporti) abbiano dato abbondantemente il peggio di loro stessi:
Incontestabile (e pure un poco odioso) il walzer delle poltrone con gli ex-sindaci piombinesi destinati alle presidenze dell’AP, e gli ex vertici dell’AP che vanno a dirigere la compagnia di navigazione (lautamente) sovvenzionata dal pubblico soldo che dovrebbe far conconcorrenza ad un finto concorrente privato.
La legge è quella che è ma (a parte che sarebbe ora di cambiarla a far capo dai principeschi appannaggi a chi sta in AP) se indica i soggetti incaricati di comporre le terne., non obbliga certo a questo nauseante gioco dei quattro o tre cantoni, peraltro chiamando sistematicamente dei politici a gestire partite dove la competenza tecnica parrebbe requisito irrinunciabile. Nella querelle il M5S ha più di una buona ragione.
Tutto ciò premesso Rossi (Enrico) avrà anche molte colpe (tra le quali quelle imperdonabili in cogestione con il predecessore di aver concesso le loro deleghe in materia a due elementi quali Conti e Ceccobao che a definirli solo incompetenti si è generosi) ed avrà pure un cattivo carattere, Roberto Calcestruzzo Peria sarà anche uno che nel PD ha fatto troppo spesso “il dominus” (va detto anche per mancanza di alternative in un partito desertificato dove i Caricchio possono diventare segretari) ma i pentastellati elbani ci sembra abbiano una specie di ossessione portoferraiocentrica, quasi come se il mondo si fermasse alla Sghinghetta.
Se si eccettuano i temi della sanità (la cui vertenza è stata però gestita dai comitati non sempre riconducibili al partito-movimento) non c'è un problema dichiaratamente comprensoriale dove M5S dell'isola possa dirsi impegnato e concorde.
A scherzarci ci sarebbe da dire che si capisce perché, al di là dei fumosi pippettoni prodotti, nella sostanza erano contro il Comune unico: per loro c’è già èd è Portoferraio il resto dell'isola è forse una categoria dello spirito.
Ci siamo chiesti spesso perché le denunce grilline ignorino completamente tutto quel che accade nel resto dell’isola quasi fosse terra incognita, anche se sono cognite affettuose amicizie e amichevoli frequentazioni con sindaci e sindachesse, e che il movimento gode della dichiarata e corrisposta simpatia di altri esponenti eletti nei centrodestra. Ed è quanto meno curioso che i bersagli degli strali di un movimento che si definisce trasversale siano a livello locale a torto o ragione indirizzati tutti o quasi su rappresentanti (si fa per dire) del centrosinistra
Facciamo qualche esempio su temi che dovrebbero stare più a cuore ai due o tre metup M5S agenti o per lo più dormienti sul territorio elbano, partiamo proprio dai porti:
- i grillini non hanno e non hanno avuto niente da dire sul progetto di nuovo porto di Mola Sales/Barbetti, sembrerebbe che le attività della Sales si fermino a Colle Reciso, ma guardate che vanno più in là, chiedete in Vaticano…
- I grillini non hanno niente da dire sulla bandiera blu(ff) di Marciana Marina, ormai sputtanata dai giornali di mezza Europa a cominciare dal Corriere della sera, ad un approdo turistico che non c’è perché non esiste il Piano del Porto?
- I grillini hanno niente da dire sulle vicende portuali marinesi che, guarda caso, sono finite con una gara vinta con offerta minima dalla Sales? Si sono una qualche volta interessati delle intricate vicende portuali longonesi e piaggesi?
Passando alle vicende urbanistiche (che sono ragione e sostanza dell’amministrare e della politica elbana) si va di male in peggio:
- i grillini non hanno e non hanno avuto niente da dire sulle giravolte della giunta marcianese dei geometri sull’ecomostro di Procchio, che ci pare venga demolito a cucchiaiate, sulle conigliaie patresaie trasformate in miniappartamenti e sulle villette tirolesi di fronte alla Corsica;
- non hanno detto nulla sulla voragine di Rio nell’Elba per fare appartamenti sotto il centro storico medievale;
- non hanno profferito una parola sulla vicenda longonese dell’Hotel Plaza (ed annessa frana sulla provinciale) dove si voleva fare archeologia raggiungendo un bunker tedesco ed il mare aprendosi la strada con le micro-cariche esplosive;
- tacciono sulla vicenda del mega-ampliamento sulla costa di Galenzana (che coinvolge politici di destra e sinistra), essendo a quanto pare scavalcati addirittura dal PD che ci dicono abbia già presentato un’interrogazione in Comune.
Venendo all’ambiente:
- non una parola (pur nella loro ossessione portoferraiese) su Cala dei Frati così come sulle altre spiagge elbane chiuse e/o massicciamente privatizzate;
- non un fiato sugli abusi edilizi e la spericolata gestione del Centro recupero animali selvatici di Porto Azzurro;
- niente da dire sui pini di Campo, sulle moto nei parchi, sulle onde anomale della nave gialla, sui delfini abbandonati sulle spiagge, sul canile che non c’è, e sugli abusi che ci sono al suo posto, sulla scarsa depurazione in molti comuni e sulla nulla depurazione a Marciana Marina…
Tutto tace sul fronte occidentale e tutti zitti sul fronte orientale.
Forse a volte il troppo sgolarsi nel circolino chiuso dei social network e il discettare delle magnifiche imprese del firmamento romano rende afoni ed incapaci di accorgersi quel che accade intorno, su questa terra.
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